Il commento del direttore
Remo Vangelista
Giovanni Tamburi chiude l’accordo con Wise e Hirsch e di fatto conquista il 70% del gruppo turistico. Poche settimane dopo l’accordo con Eden Travel Group, che ha portato il secondo tour operator italiano nell’orbita dell’azienda torinese, arriva l’annuncio del passaggio delle quote detenute da Wish Spa (riconducibile, appunto, a Wise e Hirsch) e da Azurline Sarl, che detenevano il 38,8% delle azioni. L’intero pacchetto passa a Tamburi Investiment Partners, che aggiunge le quote al suo 32,67%, arrivando a superare il 70%. L'accordo si basa su una valorizzazione di 470 milioni di euro del gruppo Alpitour.
Di fatto, come sottolinea anche ilsole24ore.com, Tamburi arriva dunque ad avere il controllo del tour operator, ottenuta attraverso la creazione di un nuova società, ovvero Alpiholding srl: il capitale di quest’ultima è detenuto al 49,9% di Asset Italia 1 (ovvero lo stesso soggetto creato per l’acquisizione del 32,67% del gruppo turistico da parte di Tamburi), allo 0,2% da Gabriele Burgio, attuale presidente e a.d. di Alpitour, e al 49% da altri investitori.
Ma non basta: Tip, attraverso una nota, si è detta pronta ad acquistare, sempre attraverso Alpiholding, ulteriori quote di Alpitour.
Oltre a Tamburi, nella compagine azionaria di Alpitour restano anche l’imprenditore torinese Ruben Levi e Fabio Landini, ex socio Press Tours (tour operator passato poi nelle mani di Alpitour). Ma anche Wise avrà un ruolo: il fondo, infatti, acquisirà una partecipazione diretta del 3,5%.
Verso Piazza Affari
Ora, il prossimo passo per Alpitour sembra essere Piazza Affari. Tip, nel comunicato, l’ha messo nero su bianco, affermando chiaramente: “L’operazione si inquadra perfettamente nelle prospettive di accelerazione dello sviluppo e di rafforzamento patrimoniale del gruppo Alpitour ed è anche mirata a dare ulteriore compattezza alla compagine azionaria nel lungo termine, in ottica di quotazione in borsa nei prossimi due o tre anni”. E Burgio, nella medesima nota, ricalca: “Questa operazione sancisce l’inizio di un nuovo ambizioso capitolo della storia di Alpitour”.
Della cessione delle quote dei due fondi, in realtà, si vociferava da tempo. L’intenzione di Wise e Hirsch di ‘passare alla cassa’ e uscire da Alpitour incamerando il ritorno dell’investimento non era certo un mistero. Restava da chiarire chi, tra i possibili soggetti interessati, si sarebbe fatto avanti. I nomi erano due: oltre a quello di Tamburi, a circolare insistentemente era anche quello di Barceló, già interessata a Eden Viaggi (poi passata ad Alpitour): in diversi affermavano infatti che il colosso spagnolo avesse rivisto i piani per conquistare l’Italia spostando il mirino da Pesaro a Torino. Ora, la conclusione dell’accordo con Tamburi sembrerebbe ridimensionare i progetti di Barceló sulla Penisola.