Il commento del direttore
Remo Vangelista
“L'industria dell’aviazione europea ha di fronte a sé un futuro incerto ed è evidente che sarà necessario il sostegno coordinato delle istituzioni per garantirne la sopravvivenza e la capacità di ripartire quando la crisi sarà terminata".
Così il ceo di easyJet Johan Lundgren ha sintetizzato il momento delicato per la compagnia e per tutto il settore aeronautico. La pandemia sta progressivamente bloccando tutti i collegamenti e anche il vettore sta proseguendo il suo programma di cancellazioni.
“Questo trend proseguirà per il prossimo futuro e potrebbe portare alla messa a terra della maggior parte della flotta della compagnia – si legge in una nota -. Laddove possibile, easyJet continuerà a effettuare voli di rimpatrio per aiutare i propri clienti a tornare a casa”.
easyJet ha poi reso noto la situazione patrimoniale che include una “liquidità pari a 1,6 miliardi di sterline, un credito rotativo non utilizzato di 500 milioni di dollari, aerei non vincolati per un valore superiore a 4 miliardi di sterline e un ampio e importante portafoglio di slot”. In aggiunta non ci sono debiti da rifinanziare fino al 2022.