Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ezio Birondi è capace di giocare su tutto il fronte d'attacco. Il suo presidente Luca Patanè nel giro di pochi mesi è riuscito a catapultarlo dalla distribuzione al tour operating, tutto per dare un colpo di acceleratore a Settemari.
Così Ezio è partito in macchina da Milano per sedersi nella "poltrona di comando" dello stabile di via Pinerolo a Torino. Quel giorno è iniziata la vita della nuova Settemari.
Birondi nella primavera 2017 ha così iniziato a mettere mani e mente nel t.o. torinese, senza mai mollare occhio e timone al pianeta delle agenzie targato Last Minute Tour.
I risultati del 2017
Ora dopo quasi un anno di gestione Birondi spiega in conferenza stampa che l’esercizio 2017 ha raggiunto 81 milioni di euro di ricavi, ma non è stata una strada in discesa. “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che era necessario svoltare – attacca Birondi –. Abbiamo promesso alla distribuzione di fare un percorso insieme e oggi possiamo dire che i risultati stanno arrivando. Alla fine del 2017 abbiamo lanciato il catalogo summer con layout nuovo stile magazine. Dentro il catalogo potete trovare il prezzo finito, senza sorprese. Abbiamo proposto prezzi aggressivi che arrivano da un’attenta analisi delle vendite. Non ci troverete adeguamenti valutari o di carburante. Non possiamo chiedere alla agenzie di fare l’esattore”.
Le scelte
Birondi, con a fianco il responsabile marketing Chantal Bernini (nella foto a destra con Birondi), conosce e annusa gli umori della distribuzione e per questo nella sua conferenza stampa lancia continui messaggi. “Abbiamo dato respiro a chi lavora al banco e abolito quelle politiche che non piacevano. Adesso tutti devono sapere che con Settemari non si gioca alla lotteria perché il prezzo promesso si trova sempre. Sento dire il solito ritornello da tante aziende “bisogna riportare il cliente in agenzia”. Noi preferiamo dire che i clienti devono uscire soddisfatti con il prezzo finito, pulito. Niente sorprese. Non abbiamo intenzione di seguire il gruppo e farci confinare nella riserva. Facciamo il nostro gioco in maniera trasparente senza trucchi, per meritarci il rispetto del mercato”.
Come scritto sopra Settemari arriva da un esercizio 2017 chiuso a 81 milioni di ricavi, in crescita del 13 per cento rispetto al 2016. La crescita (secondo le previsioni) dovrebbe essere sostenuta anche nell’esercizio in corso con un budget di 97 milioni. “Non vogliamo passare per presuntuosi ma siamo determinati a tenere il ritmo e fare crescere ancora Settemari".