Il commento del direttore
Remo Vangelista
Toni duri, esasperati da un’assenza di provvedimenti certi e di prese di posizioni definite. Astoi Confindustria Viaggi interviene sulla gestione del rimpatrio dei nostri connazionali ancora all’estero e i toni sono duri, specie nei confronti dell’operato svolto in queste ore da consolati e ambasciate nel mondo e dal Ministero degli Affari Esteri.
“Da oltre un mese – si legge nella nota di Astoi - i tour operator dell’associazione sono in prima linea nella gestione e nell’organizzazione dei rimpatri dei nostri connazionali dall’estero, nell’assistenza agli italiani posti in quarantena nei diversi Paesi stranieri, nelle riprotezioni dovute a cancellazioni di voli”.
I numeri dell’emergenza
I numeri sono enormi: finora 12mila italiani sono stati riportati in Italia con l’invio di voli charter vuoti, per i quali si stima, solo fino a sabato 14 marzo, un operativo di 48 rotazioni e su 134 tratte aeree. “A questi si aggiungono altri 10mila connazionali che sono stati gestiti attraverso riprotezioni su voli di linea”.
Un lavoro difficilissimo e incessante, che ha permesso il rientro di italiani da aree come Cina, Giappone, Vietnam, Indonesia, Israele, Mauritius, Giamaica, Repubblica Dominicana, Capo Verde, Oman, India, Thailandia, Usa, Spagna/Canarie, Maldive, Marocco, Messico, Zanzibar, Kenya, Egitto, Guadalupa Francese, Cuba, Belgio, Francia, Sud America.
Il problema ‘fai da te’
Ma il dato più preoccupante è che a questi si aggiungono migliaia di cittadini italiani che si sono recati all’estero non rivolgendosi a tour operator, ma organizzando il viaggio autonomamente. “Se per quelli che hanno prenotato tramite un tour operator - prosegue la nota - è stata attivata dagli stessi un’assistenza tempestiva, per tutti gli altri italiani non è stato fornito alcun supporto, tanto che alcuni t.o., sia per etica che per serietà professionale, quando possibile hanno fatto rientrare anche alcuni di questi connazionali”.
Lasciati soli
Secondo Astoi, il supporto dato dalla maggior parte delle ambasciate e dai consolati è stato nullo, in quanto il network diplomatico si è dimostrato impreparato, distante e di poco aiuto. “Nonostante le affermazioni rilasciate dal Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio che, in un post sui propri canali social sostiene che Mae e Farnesina sono riusciti già a risolvere molte situazioni , si evidenzia al contrario l’assenza e l’inefficacia del Ministero”.