Crociere ancora ferme in Italia: la Clia sollecita la ripartenza

Mentre da oltreoceano continuano ad arrivare notizie di ulteriori sospensioni e rinvii della ripartenza per i viaggi per mare, l’Italia lascia come lettera morta quell’unicum che l’ha resa caso di studio nel resto del mondo in quest’era Covid, ossia la possibilità di effettuare crociere.

Il ‘caso italiano’, partito ad agosto del 2020 con la ripresa delle crociere, ha subito un brusco e inatteso stop durante le festività natalizie, e ad oggi non è chiaro fino a quando questa ulteriore restrizione è destinata a durare.

Ma Clia, l’associazione internazionale che rappresenta le compagnie di crociera, non ci sta e sottolinea come il protocollo sanitario adottato fino ad oggi abbia consentito in questi mesi di creare una ‘bolla’ di protezione che ha permesso di effettuare viaggi in assoluta sicurezza.

“Il protocollo ha dimostrato di funzionare in maniera adeguata, riuscendo a far viaggiare fino ad oggi in modo responsabile e sicuro oltre 60.000 crocieristi, inserendoli di fatto all’interno di una bolla di protezione anche a salvaguardia delle comunità locali e senza rappresentare alcun peso, né economico né organizzativo, per le strutture sanitarie a terra” si legge in una nota dell’associazione.

Il sistema adottato in Italia dalle navi da crociera “ha richiesto ingenti investimenti da parte delle compagnie, sia per la messa a punto sia per la sua implementazione a bordo ed a terra. Esso rappresenta, inoltre, un caso unico al mondo, nel settore crocieristico come in quello del turismo e dell’ospitalità in generale”.

E proprio per questo, è da valorizzare.

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