Il commento del direttore
Remo Vangelista
Accedere a prezzi più 'abbordabili' in un anno in cui la morsa dell'inflazione sta stringendo in modo particolare e godersi una vacanza lontano dalla folla delle settimane di picco. Sono questi i due principali motivi che stanno spingendo un numero sempre maggiore di viaggiatori in Europa a programmare le vacanze non ad agosto bensì nelle prime settimane d'estate.
Il trend viene rilevato dall'European Travel Commission che ha pubblicato un report sulle tendenze dei viaggiatori del Vecchio Continente. Una tendenza, si legge nell'analisi, che "supporta la gestione sostenibile delle destinazioni diffondendo i flussi turistici in modo più uniforme". Insomma, per quanto indubbiamente problematica, l'inflazione potrebbe presentare anche dei risvolti positivi per il mondo del travel. Il consiglio dell'Etc a destinazioni e aziende del settore è di "seguire da vicino queste tendenze per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei viaggiatori”.
I numeri dell'estate
Secondo le cifre annunciate dall'Etc, quasi il 30% dei viaggiatori ha affermato di voler fare un viaggio con pernottamento tra aprile e maggio, con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. Il 40% degli intervistati ha invece segnalato il periodo compreso tra giugno e luglio, mentre solo il 23% ha in mente di mettersi in viaggio tra agosto e settembre, con un calo del 9% rispetto allo corso anno.
Guardando all'estate nel suo complesso, aumenta il numero degli europei che pianifica un viaggio tra aprile e settembre. Il 59% degli intervistati ha in programma di viaggiare più di una volta.
Tra le principali preoccupazioni per chi si mette in viaggio c'è ovviamente l'aumento dei costi (indicato dal 23% del campione), un timore che potrebbe aver spinto le prenotazioni anticipate, dal moento che la percentuale dei viaggiatori che ha già prenotato la vacanza estiva è cresciuta dell'8%.