Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Ci avevano scambiato per pazzi”. Giuseppe Pagliara, ceo del Gruppo Nicolaus, ripercorre sorridente la storia dell’acquisizione del marchio Valtur. Una storia che parte il 4 luglio 2018, quando il gruppo vince la gara indetta dal curatore fallimentare e si aggiudica il marchio storico per una cifra da molti ritenuta spropositata: 5 milioni e 200mila euro.
“Eravamo in tre a concorrere e abbiamo vinto noi - ricorda -, ma il bello è arrivato quando abbiamo avuto in mano il marchio: un foglio bianco su cui si doveva scrivere tutto”.
La Nutella del turismo
Un nome ‘pesante’, aggiunge il direttore marketing del gruppo, Sara Prontera: “Io amo definire Valtur la Nutella del turismo, un brand che è ormai diventato nell’immaginario collettivo il nome comune del villaggio turistico”.
La sfida, allora, era quella di non snaturarlo, facendolo però evolvere. Ecco, dunque, l’idea di creare una proposta che per molti è un ossimoro, ma per Pagliara è una realtà concreta: il lusso accessibile. “Da una nostra analisi del prodotto turistico presente in Italia – racconta Pagliara – abbiamo notato come mancasse un’offerta leisure intermedia tra l’upper upscale dei 2mila euro al giorno e la fascia medio-bassa. Abbiamo dunque pensato alla creazione di un prodotto che alcuni definiscono premium, altri upscale: una linea di strutture dal servizio raffinato, che strizzano l’occhio al lusso senza però essere esclusivo appannaggio dei big spender”.
Il gioiello di Cervinia
Nasce così il Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort, acquistato e ristrutturato nel giro di soli 14 mesi con un investimento totale di 30 milioni di euro. “È un cinque stelle con una dependance a 4 stelle, una struttura aperta all’interscambio con l’esterno – fa notare Pagliara –, che mette i suoi servizi a disposizione della popolazione e che contribuisce essa stessa ad arricchire la destinazione”.
Una scommessa vinta, secondo il ceo del gruppo: “La stagione invernale è stata ottima, con 40 nazionalità diverse di clientela e il ritorno degli ospiti internazionali da Scandinavia, Nord Europa e anche Stati Uniti. Anche le prenotazioni per il prossimo inverno stanno già decollando”.
Le cifre
A livello di fatturato di gruppo, dopo un 2021 a quota 66 milioni e un 2022 a 100 milioni, una cifra superiore anche al 2019 pre-pandemico che si era concluso con un totale di 96 milioni -, il ceo prevede una chiusura 2023 con un fatturato di 135 milioni di euro.
Intanto, però, mentre presenta il suo ultimo gioiello di Gallipoli, Pagliara va già con il pensiero al futuro: “La prossima novità? Il primo resort in gestione della linea Escape”. Il riserbo è ancora assoluto, riusciamo a strappargli solo un'anticipazione: sarà, ancora una volta, al mare.