Ezhaya, Astoi: “Caro voli? Il prezzo lo deve fare il mercato”

Non è del tutto convito del provvedimento sul caro voli appena approvato da Governo Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi. Intervistato a Effetto Estate di Radio 24, il presidente dei tour operator esprime alcune perplessità sulla regolamentazione dei prezzi per decreto.

“È giusto che non ci siano speculazioni e che le tratte garantite in continuità territoriale rispettino i costi stabiliti – dice Ezhaya – ma il prezzo deve essere regolato dal mercato. Non si può definire un prezzo giusto: quello dei voli è un settore privato, e la tariffa si forma rispetto alla domanda. Il prezzo giusto, alla fine, è quello che il cliente si sente di pagare”.

Nel corso dell’intervista, Ezhaya ha anche raccontato il suo punto di vista sul rallentamento di agosto e sul caro prezzi delle vacanze in Italia. “Io non ho un punto di vista negativo sull’andamento dell’Italia – spiega -. In realtà molti hanno prenotato per tempo, e quindi ora le prenotazioni si sono rallentate. È vero, si sceglie di più l’estero, ma anche perché questo è il primo vero anno senza restrizioni Covid, cosa che ha dato maggiori alternative ai clienti. Se guardiamo però alle destinazioni mediterranee tradizionali, non vedo grandi differenze di prezzo fra l’Italia, la Spagna e la Grecia. Discorso diverso per il Nord Africa: Egitto e Tunisia stanno registrando numeri molto alti, per l’Egitto siamo ai livelli del 2006/2007, che sono stati anni d’oro”.

Quello che sta succedendo, invece, rispetto agli anni passati, è una diminuzione della durata del soggiorno. “Siamo passati da 9,1 giorni a 8,6, che non sembra un gran numero, ma invece è sensibile. L’inflazione ha ridotto le possibilità di spesa, e invece di rinunciare al viaggio, i clienti scelgono di accorciarlo. Il viaggio di conferma come un bene primario, a cui non si rinuncia, soprattutto d’estate”.

Per quanto riguarda le destinazioni, il presidente Astoi è prudente sul successo dell’Albania: “Il Paese non è ancora del tutto strutturato – dice – ma diciamo che fra 5 o 6 anni sarà una meta interessante”.

Ezhaya guarda invece con qualche preoccupazione in più al prossimo autunno/inverno: “Nel quarto trimestre registreremo un calo della domanda – spiega -. Le previsioni vanno tutte in questo senso: l’inflazione si fa sentire e si sceglie il risparmio”.

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