Il commento del direttore
Remo Vangelista
Perso. Irrimediabilmente sfuggito alle maglie del turismo organizzato. Il 20 per cento della clientela che sceglie di non andare in Egitto preferisce rinunciare al viaggio piuttosto che ripiegare su destinazioni alternative.
Questo il risultato di una ricerca Ainet condotta su un campione di cento agenzie e presentata nel corso della convention 'United for Egypt', che TTG Italia ha seguito in diretta web. "Il venti per cento dei clienti che decidono di non andare in Egitto - rileva il presidente di Ainet, Franco Gattinoni - rinunciano del tutto alla vacanza generando un danno economico non solo ai tour operator, ma alle stesse agenzie di viaggi".
Secondo le rilevazioni Ainet, il venti per cento di coloro che nel 2012 avevano scelto l'Egitto come meta di elezione (circa 605mila), nel 2013 hanno rinunciato del tutto a partire piuttosto che orientarsi su mete sostitutive. Una tendenza che si traduce in 146mila passeggeri in meno all'appello e che la filiera non è riuscita a riassorbire altrove.
Rimane invece all'interno della distribuzione il 65 per cento dei viaggiatori, che, in sostituzione dell'Egitto, ha chiesto altre mete come Grecia o Spagna. Il 15 per cento ha optato invece, evidenzia Gattinoni, "per pacchetti che nulla hanno a che vedere con l'Egitto, orientandosi il più delle volte verso il segmento delle crociere".