Da ancillary a esperienze: così cambia la motivazione del viaggio

Quelli che una volta si chiamavano servizi ancillary oggi sono 'esperienze di viaggio', costituiscono il 26 per cento del budget per una vacanza e nella maggior parte dei casi sono la motivazione stessa che spinge il turista italiano a prenotare in una determinata location.

È l'analisi della settima edizione dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management proposta dal Politecnico di Milano. "Quello delle attività esperienziali è il settore del mercato in cui si riscontra una maggiore dinamicità: sono diventate una componente fondamentale nella scelta del luogo e della tipologia di viaggio e soggiorno", spiega Eleonora Lorenzini, direttrice dell'Osservatorio.

Le cifre
Dalla ricerca del Polimi emerge che servizi ed attività superano il 31 per cento del budget in caso di weekend o vacanze brevi, fino a una spesa di 73 euro a persona nel campo del benessere, 61 euro per food e ristoranti e 59 per lo shopping. il 34 per cento dei viaggiatori prenota le attività esperienziali solo di persona, il 24 per cento solo su internet e il 42 in entrambi i modi. Anche nel mercato delle activities domina il mobile: il 66 per cento prenota da smartphone. A. G.

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