Il commento del direttore
Remo Vangelista
Innovazione digitale, personalizzazione dell’offerta, turismo sostenibile. Questi i pilastri su cui dovrà fondarsi la ripartenza del turismo nel 2021. Nella sua ultima indagine dedicata al settore, il big della consulenza Deloitte ha provato a indicare una via per rivitalizzare il comparto dei viaggi partendo, ad esempio, da come impiegare al meglio i fondi in arrivo dal Recovery Plan europeo, che, suggerisce l’indagine, dovranno essere destinati ad azioni mirate: come potenziare gli uffici Enit in giro per il mondo; riqualificare i borghi, buoni per il “turismo slow”; e sostenere con denaro pubblico chi crea app capaci di prenotare esperienze o accompagnare la visita di musei e territori.
Soluzioni innovative
Parte dello sforzo è già iniziato in piena crisi Covid. “Il settore ha cercato di intercettare i nuovi trend, con soluzioni innovative capaci di rispettare le restrizioni e la richiesta di sicurezza e flessibilità emersa dai viaggiatori” ha commentato Andrea Poggi, Innovation leader dei Deloitte North-South Europe. Tanti musei hanno potenziato i virtual tour e sono sorte piattaforme ispirate alla staycation. Questo chiede il mercato. Il 44% degli intervistati della ricerca Deloitte Innovation Summer si dichiara attirato da un modello “ibrido” che sappia coniugare fisico e digitale.
Personalizzazione
Poi c'è l'aspetto della personalizzazione. Secondo un report di Selligent, l’83% dei Millennials è disposto a condividere i propri dati per avere un'esperienza di viaggio migliore e più personalizzata, che molto spesso si traduce in una soluzione “green”, attenta all'impatto ambientale, e “slow”. Ma dove trovare le risorse? Secondo Deloitte, il sostegno pubblico è indispensabile. “Il Next Generation Fund costituisce un'opportunità senza precedenti” aggiunge Andrea Poggi. Le direttrici da seguire sono quelle indicate sopra: potenziare gli uffici di rappresentanza esteri, supportare i privati e lo slow tourism.