Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’obbligo del Cin, il Codice Identificativo Nazionale, ha colto di sorpresa una buona parte dei proprietari degli immobili destinati all’affitto a breve termine. Questo quanto emerge dall’indagine commissionata da Facile.it e a mUp Research e Norstat, dalla quale emerge che solo un proprietario su cinque è pronto alle nuove norme. Il 33% degli intervistati ha infatti detto di non essere a conoscenza di quest’obbligo, dato corrispondente a quasi 230mila proprietari. Contrariamente a quello che molti pensano, il 62% di chi ha un immobile in affitto a breve termine, pari a circa 430.000 individui, lo fa come ulteriore fonte di reddito rispetto a quella principale e non come attività professionale.
Il discorso cambia se si segmenta il campione per fasce anagrafiche; guardando ai rispondenti con età compresa fra i 25 ed i 34 anni, infatti, questa è attività professionale per il 61,3% degli intervistati che, così, si sono creati un lavoro.
In 30mila cesseranno l’attività
Il 44% dei proprietari che dovranno esporre il Cin non ha ancora fatto richiesta per ottenerlo, mentre il 33% ha presentato domanda ma non lo ha ancora ricevuto; dati alla mano, quindi, solo 1 proprietario su 5 è pronto alla nuova norma.
Guardando più da vicino chi non ha ancora richiesto il Cin, emerge che il 30% dei rispondenti ha dichiarato di avere intenzione di farlo a breve, mentre il 38% ha detto di volersi prima informare a riguardo. Il 9,3% dei proprietari, vale a dire circa 30mila persone, ha addirittura detto che smetterà l’attività perché “sta diventando troppo complicata”, percentuale che arriva a sfiorare il 14% tra i proprietari residenti al Sud e nelle isole.
Il 6% del campione intervistato, dato corrispondete a 18mila individui, invece, non ha intenzione di richiedere il codice, ma continuerà comunque ad operare pur non rispettando la legge.
Le polizze
Il Cin non è l’unica novità introdotta dalla norma, che prevede anche l’installazione all’interno delle abitazioni concesse in affitto breve di alcuni dispositivi per la sicurezza degli ospiti; da questo punto di vista i proprietari sembrano essersi attivati con maggiore celerità. Per i rilevatori di fumo, ad esempio, il 63% del campione ha detto di averli già installati, ed anche per quanto riguarda gli estintori quasi 2 proprietari su 3 si sono messi in regola. Si ferma al 49%, invece, la percentuale di chi ha installato il rilevatore di monossido di carbonio.
Seppur non obbligatoria, se non in alcune regioni, il 65% dei proprietari ha dichiarato di aver sottoscritto una polizza casa per tutelarsi da eventuali danni agli ospiti durante il soggiorno; il 68%, invece, ha un’assicurazione che tutela l’immobile stesso da eventuali danni arrecati dagli affittuari. “A questo proposito - interviene Andrea Ghizzoni, managing director assicurazioni di Facile.it - il consiglio quando si è alle prese con la scelta di una polizza casa è di verificare con attenzione i fascicoli informativi per identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Ad esempio, è importante non limitarsi alla polizze proposte da alcune piattaforme per gli affitti brevi; queste coperture sono spesso limitate e, naturalmente, sono valide solo per le prenotazioni effettuate tramite la piattaforma stessa, lasciando così il proprietario scoperto nel caso operi attraverso altri canali”.