Professioni
nel turismo,
ecco il futuro

Le professioni del turismo nel futuro ruoteranno sempre di più sulla digitalizzazione, sulla sostenibilità e sulle esperienze. Si va dal quasi tradizionale destination manager al consulente di viaggi virtuali, dall’esperto di turismo sostenibile all’agente di turismo olfattivo fino al gestore di viaggi spaziali.

È ciò che emerge dal report “Viaggio nel turismo del prossimo decennio” realizzato da Randstad Research, il centro di ricerca sul lavoro promosso da Randstad.

Secondo il rapporto gli occupati nel turismo sono 1,7 milioni; la maggioranza ha un diploma (53,4%), mentre i laureati sono il 12,9% e coloro che hanno terminato la scuola dell’obbligo il 33,7%. Il 73,9% dei profili del turismo è composto da professioni a media qualificazione, il 9% a bassa e solo il 17,1% ad alta qualificazione.

“Da un lato il turismo è poco attrattivo per le nuove generazioni, poco inclini ad accettare orari di lavoro irregolari; dall'altro, l'offerta formativa è carente, soprattutto nella fascia medio-alta, in cui bisogna rafforzare sia le competenze teoriche che pratiche e relazionali - ha spiegato Emilio Colombo, coordinatore del comitato scientifico di Randstad Research -. Per comprendere le possibili evoluzioni del lavoro e delle competenze, abbiamo individuato alcuni esempi di occupazioni del futuro per il settore turismo, per effetto dell’ibridazione tra i profili attuali e la richiesta di nuove skill soprattutto digitali e di comunicazione di livello medio-alto”.

Le 10 professioni del turismo del futuro individuate da Randstad sono quindi: Destination Manager, Esperto di turismo sostenibile, Gestore di centri per workation, Gestore di glamping, Consulenti di viaggi virtuali, Guide esperienziali, Agenti di turismo olfattivo, Esperti in salute e sicurezza dei viaggiatori, Gestori di esperienze ecoturistiche, Gestori di viaggi spaziali.

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