“Più Italia
nel futuro di Airbus
Parla l’a.d. Faury

Nel futuro di Airbus ci sarà più spazio per l’Italia. A spiegarlo è l’a.d. Guillaume Faury, che nel corso di una lunga intervista rilasciata al Sole 24Ore mette a fuoco il trend del mercato e i prossimi progetti della società.

“C’è una ripresa rispetto a prima del Covid – spiega il manager -. Manca capacità produttiva, c’è molta più domanda di quella che riusciamo a soddisfare. Abbiamo avuto ordini per 2mila 094 aerei l’anno scorso. Si traduce in una tensione sulla catena dei fornitori perché avevamo ridotto la capacità durante il Covid. Ci sono tensioni che vanno dall’approvigionamento di materie prime al reclutamento di personale con le competenze adeguate, sono stati riscontrati problemi nei motori”.

Sulla revisione al ribasso degli obiettivi per quest’anno, Faury getta acqua sul fuoco: “Da una parte c’è l’industria dello spazio, abbiamo rivisto i costi per alcuni programmi di lungo termine. E dall’altra parte l’aviazione civile, abbiamo ridotto l’obiettivo di consegne da 800 a 770 aerei. In ogni caso la produzione sta aumentando. Abbiamo già dimostrato di essere in grado di produrre a questi livelli, 800 aerei nel 2018. Se quest’anno ne facessimo 770, calcolando i 735 del 2023 avremmo prodotto in due anni mille505 aerei, rispetto a un obiettivo di mille520, la differenza è minima”.

L’industria cinese Comac sta entrando sul mercato dei jet commerciali: “Comac è un concorrente che sta emergendo. La Cina rappresenta il 20% del mercato, le tre maggiori aviolinee sono dello Stato, che possiede anche Comac. Molte tecnologie dell’aereo C919 sono occidentali, per esempio Cfm per i motori. Li osserviamo”.

Infine, ci sarà più Italia nel futuro di Airbus: “Abbiamo una grande presenza nel vostro Paese. Stiamo lavorando con Roberto, la cooperazione sarà più visibile nell’agenda, non solo per i nostri aerei ma per quello che facciamo con Leonardo. In Italia sosteniamo 12mila posti di lavoro e l’anno scorso abbiamo comprato per un valore di 600 milioni di euro. Quest’anno la cifra sarà più alta”.

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