Il commento del direttore
Remo Vangelista
Che il business delle miglia premio vada oltre il suo reale valore lo dimostra il fatto che esiste un mercato nascosto fatto di abili hacker e mercanti senza scrupoli che agiscono nell’ombra e commerciano miglia, prevalentemente rubate, nel dark web.
Il sistema sembra essere particolarmente sofisticato e le indagini condotte negli anni passati hanno scoperto che esiste un tariffario preciso: per esempio centomila miglia di Alitalia possono essere vendute a 884 dollari, circa 800 euro, spiega l'inchiesta pubblicata di Affari & Finanza di Repubblica. E il passaggio sarebbe continuo e alimentato da un sistema che facilita in qualche modo il lavoro degli hacker: i sistemi di difesa messi in campo dalle compagnie aeree non sarebbero particolarmente sofisticati e i titolari del programma frequent flyer poco attenti al controllo delle reali miglia possedute.
I casi clamorosi
Se quindi normalmente i furti avvengono per numeri di miglia limitati e soprattutto sparsi, non mancano però i casi eclatanti: il più clamoroso coinvolse United, che dovette completamente rivedere il proprio sistema.
Le regole per difendersi
E come per tutte le situazioni di truffe sul web, anche in questo caso non manca il decalogo per difendersi: si va dalle semplici regole generali a un più preciso mai mostrare in pubblico i dati della propria carta o dei biglietti aerei e soprattutto non postare foto sui social. Con questi dati per gli hacker fare il proprio lavoro diventa un gioco da ragazzi.