La crisi del Governofrena la nuova Alitalia

Trasporti
- 26/08/2019 16:19

La crisi del Governofrena la nuova Alitalia

La fine del Governo Conte e lo stallo in cui si trova in questi giorni la classe politica del Paese potrebbero congelare anche l’ultimo, complicato iter di salvataggio di Alitalia. In teoria l’impegno non è stato cancellato ma a oggi, a meno di una settimana dalla scadenza, manca ancora la data della trasferta che dovrebbe portare i manager di Fs e Atlantia e gli uomini del Ministero del Tesoro a incontrare i vertici di Delta Airlines nella sede del vettore, ad Atlanta.

I nodi del progetto industriale
Un meeting, quello americano, che avrebbe dovuto essere la premessa necessaria per la formulazione dell’offerta che la cordata dovrebbe presentare ai commissari del vettore entro settembre. I condizionali, a questo punto, sono d’obbligo perché, in assenza di una data certa per la trasferta, risulta ancora più problematico trovare la quadra su un progetto industriale che metta in atto un’effettiva ripresa della compagnia.

Come scrive Repubblica, infatti, il piano di rilancio non può non passare da impegni precisi di Delta sui voli verso l’America, una delle tratte più redditizie al mondo. “È venuta meno la moral suasion da parte del governo - conferma al giornale uno dei consulenti dell’operazione -, abbiamo continuato a lavorare tutta l’estate, ma nelle ultime due settimane non si percepisce più l’urgenza di prima”.

Gli esuberi e la mancanza di liquidità
Tra i nodi più difficili da sciogliere quello relativo agli esuberi, la cui cifra oscilla tra i 1.700 e i 2mila dipendenti. Per non parlare, poi, della grave situazione finanziaria in cui versa la compagnia: senza un acquirente, infatti, Alitalia potrebbe avere problemi di liquidità già dall’inizio del 2020.

Quel che è certo, però, è che scaduto il termine di settembre per la presentazione dell’offerta per continuare la trattativa servirebbe un nuovo intervento del Governo. Altra questione assai spinosa, dal momento che il tema Alitalia costituisce da sempre uno dei fattori di divisione dei due schieramenti chiamati più spesso in causa in questi giorni per un possibile esecutivo tecnico: il Pd e il Movimento 5 Stelle.
S. G.