Il commento del direttore
Remo Vangelista
Prove tecniche di lungo raggio. E di voli intercontinentali. Qualcosa si muove nel mondo del trasporto aereo per iniziare a ripristinare anche i collegamenti a lunga gittata, fermi o a singhiozzo ormai da parecchi mesi e riconvertiti in larga misura in rotte cargo o ibride per riuscire a coprire costi altrimenti insostenibili.
Le prime anticipazioni sugli orari invernali lasciano intravvedere la prima luce in fondo al tunnel. Con la massima cautela, considerato che le incognite restano numerose e che i timori della seconda ondata Covid, in particolare in Europa, sono reali. Quello che appare chiaro è che le compagnie stanno puntando a riattivare le rotte storicamente più trafficate partendo da frequenze ridotte per tastare il polso del mercato.
Da Delta a Singapore Airlines
Tra le prime compagnie a rompere gli indugi in tal senso figura Delta, che nei giorni scorsi ha messo in campo una winter abbastanza corposa (per l’Italia Roma e Milano da New York entrambe con 5 frequenze) per poi aumentare nell’estate 2021. Molto più coraggiosa la scelta di Tap, che ha annunciato l’intenzione di riprendere progressivamente da ottobre tutti i collegamenti sul Nord America che aveva prima dello stop. Dall’Asia i primi segnali sono invece arrivati da Singapore Airlines e Korean Air, che tra settembre e ottobre rimetteranno in pista diverse rotte sull’Europa.
In attesa del business travel
Primi passi, dunque, ma anche segnali importanti che qualcosa si sta muovendo. Nell’attesa che riparta il motore principale per questo segmento, vale a dire quel business travel che alimenta le casse dei vettori, ma che per ora resta a basso regime.