Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non tutti i viaggiatori d’affari sono uguali. Il nuovo report di McKinsey mette in luce quattro categorie di business traveller, individuate a seconda della ‘resilienza’ alla pandemia. Il calo drastico degli spostamenti per lavoro del 2020, infatti, ha messo in luce diversi comportamenti per quanto riguarda la ripresa.
La prima categoria, riporta una nota, sono i ‘Never left’: i viaggiatori considerati essenziali e che hanno ripreso a viaggiare non appena i lockdown hanno iniziato a essere rimossi.
Fa da contraltare la seconda categoria, ovvero i ‘Never returning’, ovvero coloro che hanno sviluppato una grande dimestichezza con i mezzi tecnologici e che dunque sono in grado di continuare a mantenere i rapporti di lavoro a distanza; potrebbe essere la categoria che non tornerà mai ai viaggi di lavoro.
Poi ci sono i ‘Fear of missing out’, che potrebbe essere la categoria chiave per la ripresa, ovvero coloro che viaggiano per mantenere importanti relazioni con i clienti. Già prima questo segmento rappresentava il 60% della spesa per i viaggi di lavoro.
Chiudono la classificazione i ‘Wait and see’, ovvero coloro che lavorano in settori meno competitivi (come il settore pubblico o il no profit), che si sono abituati a tenere eventi e meeting a distanza e che probabilmente non torneranno a viaggiare nell’immediato.