Il commento del direttore
Remo Vangelista
A pochi giorni dalla discesa in Italia del ceo Michael O’Leary, venuto a Roma e Milano per raccontare nel dettaglio i piani di Ryanair per l’Italia oltre che per offrire la sua visione del mercato, tocca ora al country manager Mauro Bolla. Oltre 15 anni di esperienza nel settore dell'aviazione e, prima di entrare in Ryanair, nella stessa posizione per Blue Air, Bolla racconta in esclusiva a TTG Italia quali saranno gli orientamenti del vettore sulla Penisola e quale il suo ruolo, spaziando dai temi dello sviluppo a quello del rapporto con agenzie e tour operator.
Cosa cambierà per il mercato italiano con la presenza di un country manager dedicato? Quali sono le linee di azione che la compagnia le ha indicato?
Ryanair è da sempre attenta all’Italia, per questo motivo ha deciso di dedicare a questo mercato la figura del country manager che, lavorando attivamente sul territorio, riuscirà ad identificare meglio le necessità e le opportunità.
Rispetto al resto d’Europa il mercato italiano ha un forte legame con le agenzie di viaggi, questo è storicamente risaputo. Ci sarà una politica differente dedicata all’Italia in questo senso?
Il nostro modello di business è incentrato sulla possibilità da parte del cliente di avvicinarsi al viaggio in maniera facile e diretta in modo da fornire il prezzo più basso e conveniente possibile. Crediamo allo stesso modo che gli agenti di viaggi ed i tour operator si specializzeranno sempre di più nei viaggi di medio-lungo raggio o nell’organizzazione di quegli eventi complessi come viaggi di nozze o viaggi scolastici. Per questo motivo, sul sito Ryanair Gruppi è disponibile per tutti l’opportunità di chiedere un servizio di viaggio specializzato per prenotazioni di oltre 15 passeggeri.
Ryanair è spesso critica nei confronti della politica dell’Italia verso il trasporto aereo, eppure siamo il Paese su cui puntate di più, forse anche rispetto alla Spagna: qual è il segreto dell’Italia?
Ryanair è la compagnia italiana n.1 con il 34% di market share nel 2022. Ciò nonostante, crediamo ci siano ancora margini per crescere ed offrire ulteriori opportunità al trasporto regionale Italiano. In particolare, in Italia l’addizionale comunale rappresenta un unicum a livello europeo che non permette al sistema Paese di essere competitivo nei confronti di altre Nazioni europee come la Spagna o il Portogallo. Abbiamo richiesto un incontro al Governo italiano per la rimozione di questa tassa ed allo stesso tempo rinnovato la nostra proposta di basare ulteriori 40 aeromobili in Italia nei prossimi 4 anni che genereranno altri 20 milioni di passeggeri l’anno, ulteriori 1.500 posti di lavoro diretti e l’investimento più grande di sempre pari a 4 miliardi di dollari.
Rimanendo in tema, il pubblico italiano ha voglia di Mar Rosso e, in seconda battuta, di Tunisia per ripartire. Avete in programma di inserirvi su questi due mercati?
Siamo consapevoli si tratti di due destinazioni di grande fascino e desiderate dai nostri passeggeri ma prevediamo di mantenere l’attuale programmazione estiva.
Capitolo basi: la vostra presenza in Italia è capillare; ci sono però margini per aprire nuove basi? Dove vorreste crescere?
Sicuramente si. Siamo sempre alla ricerca di nuove basi in Italia ed esistono diversi dialoghi attivi. Ricordiamo anche che Ryanair ha lanciato 3 nuovi basi rispetto al 2019: Treviso, Venezia e Torino ed in Italia può contare su 17 basi e 29 aeroporti serviti.
Previsioni: sarà davvero la summer della svolta? Se sì perché e cosa non tornerà più indietro?
Si, è davvero l’estate più importante di Ryanair con 92 aeromobili basati in Italia, oltre 740 rotte, 3.000 posti di lavoro diretti e 40.000 indiretti. Questa rappresenta l’operazione più grande di sempre di Ryanair in Italia con la previsione di trasportare oltre 50 milioni di passeggeri nell’anno fiscale 2023 naturalmente C-19 e altre varianti permettendo! Auspichiamo sia davvero l’estate della ripresa per questo settore chiave per il mercato italiano, dopo due anni di ripresa a singhiozzo.