Il commento del direttore
Remo Vangelista
Gli Emirati Arabi scendono in campo per conquistare terreno nel travel. E schierano uno dei loro punti di forza: le compagnie aeree. Etihad ed Emirates hanno infatti siglato un accordo per consentire ai viaggiatori di acquistare un unico biglietto per volare a Dubai o ad Abu Dhabi, con ritorno senza soluzione di continuità attraverso l'altro aeroporto.
Un accordo che dimostra come gli Emirati abbiamo compreso l'importanza di 'fare squadra' e presentarsi sul mercato in maniera compatta. La precedente collaborazione tra i due vettori, infatti, risale al 2018 ma si concentrava solo sugli aspetti inerenti la sicurezza. Da allora sono passati solo cinque anni ma per il turismo è come se fosse trascorso un secolo: gli ultimi anni hanno sconvolto gli equilibri e ora il comparto del turismo, in tutto il mondo, deve reinventarsi per adattarsi a un contesto completamente diverso.
L'accordo tra Emirates ed Etihad, all'insegna della collaborazione, ne è una dimostrazione.
Il network
Anche perché le due compagnie si muovono su un'area che, per il trasporto aereo, sta dimostrando una notevole vivacità sul fronte dell'offerta, mentre l'Europa sembra più concentrata sul versante finanziario e sui passaggi societari.
Solo negli ultimi mesi Etihad ha ad esempio siglato un accordo di code sharing con United, aprendo nuovi corridoi sulle direttrici verso gli Stati Uniti. Inoltre, sempre Etihad ha riportato al 100% la capacità sull'Australia. Senza dimenticare il ritorno sugli scudi dell'A380, che con i problemi legati alla difficoltà di reperire personale si è rivelato l'asso nella manica per rispondere all'improvvisa impennata delle richieste.
Etihad non è da meno: per citare due recenti operazioni, ha incrementato i voli su Francoforte, ovvero uno dei principali hub europei, ma si è anche mossa sul versante opposto, raddoppiando i collegamenti su Bangkok.
Uno schieramento di forze che, con il nuovo accordo, aumenta il peso dell'area degli Emirati sul turismo internazionale.