Il commento del direttore
Remo Vangelista
Che l'India sia diventata uno dei Paesi chiave per l'aviazione mondiale era chiaro già da qualche mese, ovvero da quando le compagnie indiane avevano iniziato uno shopping forsennato di aerei, a colpi di ordini record. Tra questi, quello di Indigo, che ha siglato accordi per 500 nuovi aeromobili; un impegno annunciato già diverso tempo fa che si è concretizzato nelle scorse ore, durante il Paris Air Show.
Con un incremento della flotta di questo genere non si può pensare ovviamente che il vettore voglia semplicemente rafforzare le rotte che opera già. In ballo, infatti, c'è molto di più.
Come ha affermato il ceo della low cost indiana Pieter Elbers (già a capo di Klm) a corriere.it, l'obiettivo è ampliare il raggio d'azione guardando non solo al Sud-Est asiatico e all'Africa ma anche all'Europa. Compresa l'Italia.
Le prospettive
Nei primi cinque mesi dell'anno il vettore ha trasportato 36,42 milioni di persone, contando di chiudere l'anno a 100 milioni dopo gli 86 dello scorso anno. Da evidenziare che Indigo ha una quota di mercato sui voli interni all'India che varia dal 55 al 61%, a seconda dei mesi.
Circa un quinto dei voli venduti, evidenzia ancora il ceo, è su tratte internazionali. Per ora collega l'India all'Europa grazie al codeshare con Turkish Airlines. Ma quando la compagnia indiana riceverà i primi A321 Xlr "inaugureremo sicuramente collegamenti diretti tra India e Italia", afferma il ceo.
Ancora nessuna anticipazione sugli aeroporti italiani coinvolti anche se, evidenzia il sito del quotidiano, si può immaginare un debutto a partire dalle principali città come Roma, Milano, Bologna o Venezia.