Il commento del direttore
Remo Vangelista
Buone notizie per il turismo: “Il viaggio sarà la priorità numero uno nel 2024”. A dirlo è il report Horizon di Skyscanner, presentato all’Itb di Berlino da Zeynep Multu Bigali, head of destination parnership Emea dell’azienda. Uno studio che parla di viaggiatori ancora molto attenti al pricing, “soprattutto alle tariffe aeree e alberghiere”, ma maggiormente aperto a nuove possibilità e a lasciarsi portare fuori dai circuiti classici, per diventare esploratore.
“Secondo la nostra indagine, l’81% degli intervistati intende viaggiare di più nel 2024 e il 76% è disposto a spendere come, se non di più, del 2023 - ha spiegato la manager -. Superata la pandemia, si sta normalizzando l’andamento delle prenotazioni e i consumatori dell’area Emea, in particolare, tendono a pianificare con largo anticipo. Un fatto positivo soprattutto per le destinazioni, che possono monitorare meglio i flussi in arrivo e tornare a programmare l’offerta turistica e gli eventi”.
Al contrario, gli americani sembrano virare verso una maggiore improvvisazione. “Sono più aperti alla spontaneità – racconta la manager -. Pianificano con meno anticipo, vogliono lasciarsi ispirare e cercano nuove destinazioni vicino alle città di lungo raggio, come Tokyo o Roma. Vogliono esplorare”.
Quanto alle destinazioni, “nell’area Emea, oltre il 50% delle ricerche si concentra sulle destinazioni europee e piace, in particolare, il ‘sole europeo’; mentre gli americani guardano all’Europa, Sud America e sempre di più all’Asia, destinazione che registra un netto incremento di interesse rispetto al ‘23”.
Ma in generale, quando si parla di lungo raggio, “le destinazioni di mare e di città sono quelle più gettonate”.
Passando alle tendenze di consumo, nuovi approcci stanno influenzano le abitudini di acquisto. “I viaggiatori vogliono lasciarsi ispirare online - rivela Zeynep -. E monitorando le piattaforme, YouTube è la primaria fonte di ispirazione per il 40% degli intervistati, seguita dal passaparola (35%) e da Instagram (33%). E un 22% ha affermato di aver già usato i chatbot Ai per trovare ispirazione”.
Altri driver per la progettazione dei nuovi viaggi sono: “al primo posto il clima, seguito dal cibo, dalla cultura, dalle attrazioni e dalle ‘vibes’, ovvero dalle atmosfere del luogo”.
Su quest’ultimo punto emergono diverse sotto-tendenze: “Il ‘gig dripping’, ovvero la tendenza a legare il soggiorno a eventi e concerti; la ‘main carachter energy’, come il caso ‘Emily in Paris’ che ha fatto impennare le ricerche per Parigi; la ricerca di buone esperienze culinarie, ma economiche. E ancora esperienze che garantiscano un buon riposo; viaggi per celebrare ricorrenze con i propri amici o la famiglia e lusso accessibile”.
In ultimo, continua Zeynep, “i viaggiatori vanno cercando un legame più profondo con le destinazioni, ricercano luoghi che meglio si allineino alla propria identità”. Ed è in questo contesto che per le destinazioni e gli operatori si apre la sfida: “Se i viaggiatori vogliono lasciarsi ispirare online, è importante che le destinazioni e gli operatori siano presenti, che dialoghino con loro creando delle connessioni con i consumatori per allinearsi al meglio alle loro esigenze”.