Il commento del direttore
Remo Vangelista
È uno scenario quanto mai vivace, quello del settore alberghiero italiano. Gli albergatori della Penisola puntano ad aprire nuove strutture nei prossimi anni e cresce l’intenzione di acquisto degli immobili da parte degli imprenditori del comparto.
È questa la fotografia del settore dell’ospitalità italiana che emerge dalle prime anticipazioni sul I Rapporto sul Sistema Immobiliare Turistico Italiano, realizzato da World Capital in collaborazione con Federalberghi, Trivago e patrocinato da Enit e presentato nei giorni scorsi a Milano in occasione del convegno ‘L’investimento alberghiero nel real estate internazionale’.
Quanto vale il patrimonio alberghiero
L’incidenza dell’asset alberghiero sul totale delle transazioni immobiliari in Italia nel 2017 si è attestata al 2,5%, a fronte del 3,9% del 2016: pur se in crescita costante, le compravendite di alberghi nel nostro Paese rappresentano ancora una quota minima (poco più del 3%) del totale europeo.
Circa 600 esercizi (pari al 2% del totale italiano) nel 2017 hanno visto un cambio di gestione, mentre circa 150 sono state le nuove aperture.
Le previsioni per il futuro sono decisamente positive, visto che la domanda costante di turismo nel nostro Paese infonde fiducia al comparto: i dati emersi dallo studio evidenziano infatti che il 13,8% degli albergatori intende aprire una nuova struttura nei prossimi 3 anni, mentre solo il 4,5% uscirà dal mercato.
Dove apriranno le nuove strutture
“Dalle ricerche effettuate sul nostro sito – dichiara Emilio Valdameri, head of hospitality di World Capital – emerge che il 62% di chi ha intenzione di aprire una nuova struttura è disponibile anche all’acquisto dell’immobile o del ramo d’azienda, mentre solo il 38% cerca l’affitto”.
Gli alberghi in questo scenario risultano essere la tipologia più ricercata “con il 76% delle preferenze – prosegue Valdameri – e una prevalenza per la categoria 3 stelle. Il 12% si orienta invece sui b&b, il 5% sui residence/apartotel, il 4% sui villaggi turistici e il restante 3% sugli agriturismi”.
Tra chi ricerca gli hotel, “il 40% li preferisce in località di mare, il 38% in città, il 15% in montagna e il 7% al lago”.