Costiera amalfitana
senza personale, un
problema cronico

Ormai non è più una questione di soldi, o almeno non solo questo, e anche muoversi in anticipo sembra non dia i risultati sperati. Il fenomeno della carenza di personale qualificato per le strutture della ricettività italiana pare essersi trasformato, stagione dopo stagione, in un problema cronico, come dimostra la situazione della Costiera amalfitana.

Da Amalfi a Positano, da Ravello a Maiori, i brand alberghieri e della ristorazione sono a caccia già oggi di personale per l’estate. Ad esempio il San Pietro di Positano, il 5 stelle al quale sono collegati il ristorante stellato Zass e quello informale sul mare Carlino, cerca commis di cucina. Oppure il volto internazionale della pasticceria della Costa d’Amalfi, Sal De Riso, che per il suo hub gastronomico - bar, pasticceria e ristorante - a Minori cerca chef de rang, addetto al bar e commis de rang. E ancora il Ravello Art Hotel Marmorata, che tra il personale da selezionare elenca sous chef, commis di cucina o pasticceria, come scrive Il Corriere della Sera.

“Non è una questione di soldi”

Prima - racconta Marco Sansiviero, presidente nazionale Fenailp Turismo e imprenditore del settore alberghiero - c’era la fila davanti alla porta dei manager che dovevano selezionare il personale, ora non è più così”.

E, come dicevamo, non è solo una questione di soldi, dal momento che parliamo di uno stipendio medio tra i 3.500 e i 4.000 euro mensili per uno chef mediamente bravo, ma che non è di primissima fascia. Soldi ai quali va aggiunto vitto e alloggio, compresi nell’offerta. Per un aiuto chef, spiega il Corriere, non si va sotto i 2.300-2.500 euro. E un commis alle prime armi, cioè che è lì per imparare, oltre a vitto e alloggio arriva a prendere 1.500 euro al mese.

Tutto, come diciamo da tempo, è iniziato con il lock down del periodo pandemico, durante il quale nei giovani si è fatta strada l’idea che la qualità della vita passa anche da un lavoro meno usurante. “Dopo il Covid - conferma Sansiviero - abbiamo assistito a un esodo di una consistente parte di personale verso lavori forse anche meno remunerativi, ma sicuramente più tranquilli. E il ricambio, negli hotel e nei ristoranti, non c’è stato”.

La soluzione, secondo lui, è puntare sui giovani, creando percorsi formativi di alta qualità soprattutto negli istituti alberghieri che si trovano nelle località turistiche: “In Costiera Amalfitana, quindi, come nel Cilento - conclude -, dove si sta avvertendo il problema analogo. Il turismo è il focus principale per regioni come la Campania. Per questo è necessario creare percorsi virtuosi fin dalla scuola”.

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