Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il rapporto è quasi 1 a 1 ed è probabilmente per questo che l’Italia sta soffrendo di quello che da più parti ormai si definisce ‘overtourism’. Il successo della Penisola è documentato dal ‘Rapporto sul turismo 2017’ realizzato da Unicredit in collaborazione con il Touring Club Italiano e i numeri, per una volta, sono davvero impressionanti.
Solo gli arrivi internazionali, infatti, sono stati 50,7 milioni nel 2016, con un rapporto che è quasi di 1 a 1 fra turisti e cittadini italiani. A questo si è affiancata la ripresa anche nel turismo domestico, che più aveva sofferto negli anni della crisi, con gli arrivi nazionali a +6,2% e le presenze a +4,8%.
Dati che portano la Penisola ad affermarsi come la quinta potenza turistica a livello mondiale.
La spesa turistica degli stranieri nel Belpaese nel 2016 per il quinto anno consecutivo ha registrato un record, raggiungendo 36,4 miliardi di euro. La spinta del turismo all'economia è decisa: il settore vale 70,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del Pil italiano, che salgono a 172,8 miliardi di euro, cioè il 10,3% del Pil, se si aggiunge l’indotto.
Il ricettivo
Procede, di pari passo alla crescita la riqualificazione del patrimonio ricettivo della Penisola: se il 46,3% delle strutture è rappresentato dai tre stelle, in cinque anni il numero degli alberghi a una stella è sceso del 22,9% e quelli a due stelle sono calati dell’11,1%. Si arricchisce, invece, il portfolio di strutture di lusso: gli hotel a cinque stelle sono saliti dai 362 del 2000 ai 442 del 2015, con un balzo in avanti del 22,1%.
Dal punto di vista occupazionale, inoltre, sono circa 2,7 milioni i lavoratori nel settore.
I flussi mondiali
Con oltre 1,2 miliardi di arrivi globali, il 2016 ha costituito l’ennesimo anno dei record per il turismo.
L’Europa resta la destinazione turistica più visitata dai viaggiatori internazionali: con circa 620 milioni di arrivi riceve, infatti, oltre il 50% dei flussi complessivi. Seguono Asia e Pacifico, poi l’America con 201 milioni di arrivi (16%).
Asia-Pacifico, Africa e America registrano i tassi di crescita più elevati (tra il 4 e l’8% circa) mentre mostra una battuta d’arresto il Medio Oriente (-4,1%) mentre l’Europa tiene con una crescita limitata (+2%).