Il commento del direttore
Remo Vangelista
“La nostra volontà è quella di creare giustizia economica e rispetto della concorrenza”. Parte dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio la battaglia per arrivare a un’equa tassazione dei colossi del web.
Una ‘web tax Covid’ i cui ricavati potrebbero aiutare le imprese commerciali in difficoltà a causa del lockdown.
“In questo periodo – spiega Cirio ai microfoni di Torino Today - il mondo del web ha avuto un più 31,3% di ricavi. Ciò è avvenuto perché i negozi con sede fissa erano chiusi a causa del lockdown. E allora c’è stata una distorsione della concorrenza, che ha favorito qualcuno e danneggiato altri”.
La modifica alla legge nazionale
Oggi è dunque necessario aiutare queste attività chiuse in modo massiccio, ma mancano le risorse, “e allora - aggiunge Cirio - dobbiamo trovarle tassando in modo giusto le transazioni commerciali delle grandi piattaforme online durante tutto il periodo del lockdown”.
La proposta è di modificare la legge nazionale che oggi esiste e prevede che i colossi paghino il 3% dei loro ricavi: una cifra che Cirio definisce “irrisoria”.
La proposta
“Proponiamo – specifica - un aumento al 15% e durante il periodo del lockdown la tassazione sulle transazioni può arrivare fino al 30%. Dove vanno questi soldi, che si stimano in circa 2 miliardi e mezzo di euro di entrate per lo stato? Vanno ai piccoli, ai negozi, alle attività artigiane che hanno dovuto chiudere in questo periodo”.
La proposta, approvata dalla giunta regionale, adesso dovrà iniziare il suo iter in consiglio regionale. Mossa successiva l'adozione della stessa legge da parte di altri quattro consigli regionali; solo dopo si potrà richiedere che diventi una legge dello Stato.
“Ho presentato il disegno di legge alla Conferenza delle Regioni - conclude Cirio -. È aperto all’integrazione di tutti e confido entro la fine dell’anno di poterlo approvare trasmettendolo a tutti i consigli regionali d’Italia”.