Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un mercato immenso, con delle potenzialità che al momento non possiamo realmente calcolare. Ecco perché la notizia di questi giorni, che la Cina, il gigante rosso asiatico, si sia rimesso in movimento sul fronte del turismo outoing, è una notizia di rilievo.
Parliamo di qualcosa come 155 milioni di viaggiatori che generano complessivamente 245 miliardi di dollari di fatturato. Questo il mercato cinese fotografato nel 2019, pre pandemia, dati che il Paese asiatico dovrebbe tornare a raggiungere, e forse superare già quest’anno.
Ma soprattutto i nuovi cinesi viaggiatori confermano una propensione media di spesa molto alta, di quasi mille euro a persona. Considerando inoltre che il reddito procapite in patria è quasi raddoppiato negli ultimi 10 anni, e si mostra in continua ascesa, si capisce perché Paesi come la Francia stiano già lavorando per attirare quel tipo di clientela più facoltosa.
Insomma un lavoro importante di conquista di questa fetta di mercato in espansione, questa la sfida per il futuro che deve fare l’Italia con tutto il comparto turistico e il sostegno del Governo nazionale. Sapendo che non partiamo da zero, visto che siamo la decima destinazione preferita, e conoscendo un ultimo dato: solo il 15% dei cinesi a oggi può viaggiare. Ma dal prossimo anno, però, il numero di passaporti che verranno rilasciati dal Governo cinese dovrebbe aumentare considerevolmente.