Il commento del direttore
Remo Vangelista
I primi dati Istat danno ragione al sentiment degli operatori, sancendo l’accelerazione dell’incoming in Emilia Romagna. In base alle cifre raccolte dall’Istat ed elaborate dall’Ufficio Statistica della regione , infatti, l’anno si è chiuso con oltre 40,5 milioni di presenze, in aumento del 3,6% rispetto al 2023, mentre gli arrivi hanno sfiorato gli 11,8 milioni, pari al +2,7%, sempre sull’anno scorso.
Una crescita trainata in particolare dall’aumento dei turisti stranieri, che hanno fatto segnare un +9,2% di arrivi (3.537.387) e un +9,8% di pernottamenti (12.171.605). Aumenti più contenuti, invece, per la componente italiana, che rappresenta comunque il 70% del movimento turistico complessivo: +0,2% gli arrivi e +1,1% le presenze.
“Questi dati - sottolineano il presidente, Michele de Pascale, e l’assessora regionale al Turismo, commercio e sport, Roberta Frisoni - descrivono il potenziale e l’attrattività dell’Emilia Romagna, frutto di una strategia integrata pubblico-privato. Un risultato positivo, che va ricondotto alla qualità dell’offerta complessiva, alla professionalità degli operatori, alla capacità di investire per innovare e qualificare, alla collaborazione con i territori”.
Il primato della riviera
Le cifre dello scorso anno sono complessivamente positive anche rispetto al periodo pre-pandemico. Il confronto con il 2019, l’anno boom del turismo emiliano-romagnolo, evidenzia infatti un +1,6% per gli arrivi e un +0,5% per le presenze, considerando sia il turismo interno che quello dall’estero.
La riviera emiliano-romagnola si conferma di gran lunga la meta più gettonata con quasi 6 milioni di arrivi (+2,3% sul 2023) e 27,4 milioni di presenze (+2,8 sempre sul 2023). Significativi anche i numeri delle città d’arte con 3,7 milioni di arrivi (+2,9%) e 8 milioni di presenze (+6,8%).
“Ora - aggiungono de Pascale e Frisoni - vogliamo continuare a promuovere la destagionalizzazione e implementare l’accessibilità del nostro territorio dai mercati internazionali, sia quelli consolidati, sia quelli che stanno dimostrando di avere sempre più interesse nella nostra destinazione. Da qui la necessità, più volte richiamata, di ragionare anche su una strategia integrata del nostro sistema aeroportuale regionale e sul potenziamento dei collegamenti ferroviari”.