Il commento del direttore
Remo Vangelista
Le key box non sono solo un simbolo di discussione sull’overtourism, ma rappresentano anche una modalità di fare accoglienza: asettica, lontana e impersonale. Contro questo è nata Unexpected Italy, la start up che si è data come missione quella di valorizzare le realtà indipendenti che incarnano l’Italia più vera e genuina, spaziando dal settore ricettivo a quello enogastronomico.
“Troppo spesso i viaggiatori si ritrovano in strutture create su misura per i turisti, prive di identità e di un reale legame con il territorio, oppure in realtà improvvisate, dove l’ospitalità non è una vocazione ma solo un’opportunità di guadagno. Per questo ci siamo dati un vademecum da seguire, delle regole ferree per garantire una selezione delle mete che proponiamo” dice Elisabetta Faggiana, ceo di Unexpected Italy. La startup seleziona hotel, boutique hotel, b&b, ville e affittacamere indipendenti che operano con etica, rispetto per il territorio e una dedizione autentica all’accoglienza. Nel corso dell’ultimo anno la app è cresciuta e oggi sono registrati 20.000 utenti (50% Italia, 50% estero, con picchi in UK, Stati Uniti, Australia e Scandinavia).
“Siamo il Paese del Made in Italy, della tradizione e dell’accoglienza. Non possiamo accettare che l’ospitalità venga ridotta a una mera transazione economica, senza passione. Per questo motivo la startup ha sviluppato e sta affinando una formula che permette di discernere le realtà professionali e autentiche da quelle improvvisate o turistiche” conclude Savio Losito, co-fondatore di Unexpected Italy.