Il commento del direttore
Remo Vangelista
Anche l’associazione Parchi permanenti si unisce alle proteste nei confronti delle novità normative che impongono agli istituti scolastici di seguire le stesse regole riservate agli appalti pubblici per i viaggi di istruzione.
“La nota di ANAC interviene sugli affidamenti superiori ai 140mila euro ma non affronta il tema dei micro affidamenti – dice l’associazione Parchi in una nota -. Il tema è già stato sollevato dal mondo della scuola: in assenza di soluzioni normative specifiche o di ulteriori deroghe dopo quella scaduta lo scorso 30 settembre, anche i micro appalti relativi a queste attività sono assoggettati alle regole dei grandi appalti pubblici, che impongono procedure complesse dai costi proibitivi, sia in termini economici che di tempo, tanto agli organizzatori, quindi scuole e altre istituzioni pubbliche, quanto agli enti ospitanti. Il risultato è, di fatto, un blocco quasi totale di tutte queste iniziative nei prossimi mesi”.
L’Associazione ha già richiesto con forza ad ANAC che, come già previsto per il 2024, venga concessa una deroga strutturale, quanto meno per i micro affidamenti nel settore scolastico fino a 5.000 euro, consentendo di escludere la vendita di biglietti per i parchi divertimento e spettacoli dal rigido perimetro del Codice degli Appalti.
“Come noto, molti parchi hanno un’offerta formativa: basti pensare, ad esempio, agli acquari e ai bioparchi. Se si aggiungono i campus estivi in parchi avventura, acquatici e a tema, il fenomeno coinvolge ogni anno circa 600.000 giovani. Si tratta di un fattore di arricchimento culturale e di un’importante valvola di sfogo, oltre che di un volume d’affari di circa 15 milioni di euro per i parchi, a cui si aggiunge un valore non trascurabile di indotto, che per la stagione 2025 è a rischio” dice Maurizio Crisanti, segretario nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani.
Rincara la dose Luciano Pareschi, presidente dell’associazione: “È indispensabile che il Governo e le autorità competenti intervengano molto rapidamente per semplificare le regole, salvaguardando il diritto dei giovani a partecipare a queste iniziative di apprendimento e socializzazione che hanno un valore formativo importantissimo. Le famiglie investono direttamente per garantire un arricchimento culturale ai propri figli e non è accettabile che il sistema scolastico venga bloccato da regole pensate per appalti pubblici di ben altra portata”.