Monsieur Burgiò

Una conferenza stampa a Parigi è sempre qualcosa di straordinario. Non per Gabriele Burgio, presidente di Alpitour, che resta con i piedi per terra e sembra volersi fermare a quelle poche parole apparse prima sui giornali francesi e poi in una nota aziendale: "È l’inizio di un percorso di sviluppo che intende lanciare il Gruppo Alpitour in una dimensione sempre più internazionale e globale”.

Va chiarito però che Alpitour France in questa prima fase non si è posta il raggiungimento di risultati strabilianti. Nessun progetto per fare concorrenza ai grandi marchi transalpini, ma la volontà di aumentare l’occupazione di tutta l’azienda torinese lavorando sulla clientela francese.

“Sappiamo che i francesi sono quelli che si amalgamano meglio con gli italiani – ha detto Burgio in serata a TTG Italia -. Sono molto contento del credito arrivato dalla stampa francese. Non mi va di parlare di risultati, anche se qualcuno parla di 100mila passeggeri l’anno”.

Nella compagine azionaria della società francese Alpitour dispone del pacchetto di maggioranza con una presenza di soci transalpini. Operazione che in futuro si potrebbe replicare in altri Paesi europei.

Per ora non trapela nulla, ma la crescita del parco flotta della controllata Neos sarebbe così in grado di offrire anche una buona integrazione pacchetto-volo. Giusto per spiegare la dichiarazione ufficiale che sa tanto di respiro internazionale.

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