Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il profumo e le sfumature del Mediterraneo si fondono con la sabbia calda e il fascino misterioso del Sahara. Siamo a Marsa Matrouh, sulla costa del Nord Africa, ultima città egiziana prima del confine libico, ultimo baluardo del popolo berbero e delle sue tradizioni. Siamo nell’altra metà dell’Egitto, dove si celebra il glorioso ritorno nei circuiti turistici italiani e internazionali.
Gli operatori che avevano creduto e investito su quest’orlo di deserto affacciato sul mare, e gli ospiti delle strutture alberghiere respirano un’aria nuova, come di libertà; e con loro, le tante persone che hanno ritrovato un’occupazione lavorativa.
Valore e qualità inalterati
La straordinaria estate 2018 ha cancellato il buio degli ultimi anni. Veratour, che per la convention delle agenzie di viaggi partner ha scelto proprio questa destinazione egiziana, mette a meritato riposo invernale il Jaz Oriental.
L’apertura risale al 2006, poi qualche anno buono ma, nel 2016, il crollo dell’Egitto. “Marsa Matrouh è mancata a lungo - ricorda Daniele Pompili, general manager della divisione villaggi -. Eppure, dopo nove anni, ha mantenuto la sua identità, il suo livello, il valore e la qualità. E tutto questo grazie agli investimenti in manutenzione fatti dalla proprietà egiziana della struttura”.
Un fattore di non poco conto, che può fare la differenza nel momento della ripresa. La cura del patrimonio immobiliare, sul lungo tratto di costa che ospita i complessi turistici, è innegabile, così come è pregevole lo stile generale della progettazione: il fitto alternarsi di hotel e villaggi è infatti compensato dalla contenuta altezza degli edifici e da una profondità della spiaggia che consente un colpo d’occhio di grande suggestione su Almaza Bay.
La stagione lunga
Operativamente l’estate è finita, ma clima e temperature segnalano che l’inverno è ancora lontano. Nasce spontaneo il pensiero di estendere la stagione, e non è detto che, nel 2019, Marsa Matrouh non faccia un allungo di qualche settimana, aggiungendo una parte di ottobre tra i mesi di apertura.
Il successo della meta non è più in discussione. Tutti gli operatori turistici, italiani ed esteri, hanno lavorato bene su quest’area, sicuramente grazie a un grande impegno e a buone strategie di mercato seguite a un 2017 di tentativi forse troppo timidi. Ora si raccolgono buoni risultati e si spera di fare ancora meglio il prossimo anno.
L’inverno 2018/2019, che avrà invece il Mar Rosso come protagonista, sarà dedicato a operazioni di marketing e comunicazione capaci di sbloccare definitivamente gli incerti. Obiettivi che vengono resi più concreti dalle promesse delle istituzioni: “Il governo egiziano intende sviluppare quest’area insieme ai partner italiani, supportando tutti gli operatori che vogliano investire - spiega Ahmed Yousef, general manager Egyptian Tourism Authority -. Egitto e Italia hanno da sempre una relazione privilegiata nel turismo, che si consoliderà ancora in futuro con la piena ripresa della destinazione che, in agosto, ha registrato il 50 per cento di crescita sull’anno scorso”.
El Alamein
Marsa Matrouh è il più grande governatorato del Paese e le risorse economiche non mancano - minerali, gas naturale, petrolio, attività agricole e allevamenti -, ma il turismo a lungo assente dalla lista ha pesato non poco sulla vita di molti. Ora che è tornato a essere vitale, deve alimentare anche i desideri storico-culturali o naturalistici dei visitatori.
El Alamein, Alessandria, l’oasi di Siwa nel Sahara egiziano sono i tre principali punti di riferimento per chi soggiorna nelle strutture di Marsa Matrouh. A poco più di un’ora e mezza di bus, percorsa lungo un nastro infinito, simile a un’autostrada, la silenziosa distesa del teatro di guerra ci dice che stiamo camminando su un terreno dove la storia ha scritto uno dei suoi più dolorosi capitoli; emozione e tristezza ci assalgono entrando nell’El Alamein War Cemetery, nel Sacrario Italiano, nel Museo.
La via del rientro aiuta a mettere a fuoco la nuova dimensione che sta assumendo questo lungo tratto di costa nordafricana. Lo sviluppo immobiliare della nuova El Alamein, che si estende verso Ovest con complessi residenziali di lusso, abitati dagli egiziani di alta fascia sociale.
Tutto, ai bordi del Mediterraneo egiziano, lancia i segnali di una terra che guarda al futuro.