Il commento del direttore
Remo Vangelista
Anche quando il percorso sembra difficile, non bisogna mollare. Con la testimonianza di tre grandi atleti che hanno esplorato Israele, il ciclista Paolo Savoldelli, il mountainbiker Marzio Deho e il trekker Roberto Giordano, dal Centro Congressi di Bergamo arriva un messaggio di forte motivazione agonistica per il rilancio del turismo nella 'Land of Adventure'.
"Siamo una destinazione che può facilmente conciliare viaggi spirituali e naturalistici - spiegano Kalanit Goren Perry e Mariagrazia Falcone, rispettivamente consigliere Affari Turistici dell'Ambasciata d'Israele e responsabile comunicazione dell'Ufficio nazionale israeliano del turismo in Italia - e i gruppi in partenza quest'estate sono la dimostrazione di come sia possibile far fronte alle nuove regole d'accesso al Paese: 20 persone sono andate in pellegrinaggio alcuni giorni fa, altre 43 si sono appena imbarcate da Roma. Oggi occorre essere vaccinati e sottoporsi a tre tamponi molecolari, uno in partenza, uno all'arrivo e un altro ancora al ritorno, ma superati i test, Israele si offre come una delle destinazioni più sicure al mondo, nonché fra le poche a mantenere aperti i confini ai gruppi".
Onde rispettare il distanziamento sanitario sui mezzi di trasporto, il numero richiesto va da un minimo di 5 a un massimo di 30 persone, ma per godere del Paese in massima libertà, le formule di tendenza sono ora i viaggi a piedi e in bicicletta lungo 3 percorsi: l'Emmaus trail, il Gospel Trail e l'Israel Trail.
"A piccoli passi ci stiamo rimettendo in moto - conferma Enrico Brignoli, direttore Ovet Viaggi - avendo già buone prenotazioni per l'autunno e un gruppo confermato per settembre, oltre a crescenti richieste individuali di giovani: 800 ragazzi degli oratori partiranno probabilmente nel 2022. L'obiettivo è tornare a movimentare 25 gruppi all'anno, per un totale di mille600 persone circa". A. C.