Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’Europa rimane uno dei mercati turistici più dinamici al mondo, dopo aver registrato un forte rimbalzo degli arrivi internazionali nel 2022, e quest’anno è prevista un’accelerazione dai mercati lungo raggio. È dal meeting European Travel Commission, a Itb Berlino, che è emersa l’importanza dei visitatori stranieri per il rilancio della travel industry.
“Il lungo raggio ha generato fino al 25% di tutti gli arrivi prima del 2020 - ha spiegato David Goodger, direttore Tourism Economics -, lo scorso anno ha raggiunto il 19%, e ora prevediamo che cresca costantemente. Gli Stati Uniti sono molto vicini ai livelli pre-pandemia, con un tasso di recupero dell’80 per cento”.
Per Luis Araujo, presidente Etc, “i visitatori che arrivano da lontano tendono a spendere di più e a rimanere per periodi di tempo più lunghi. Stiamo, quindi, collaborando con molte destinazioni per riattivare i mercati lungo raggio. Il 2023 sarà certamente un punto di svolta per la ripresa del turismo internazionale”.
Uno dei principali mercati su cui puntare, anzi rilanciare, è sicuramente la Cina: la ripresa è in arrivo, ma si sta rivelando più lenta del previsto, secondo i relatori. Mancano i collegamenti, e anche l’inflazione e le difficoltà economiche in Cina sono elementi che frenano.
“L’arrivo dei visitatori cinesi aveva trasformato diverse destinazioni in Europa - ha detto Tom Jenkins, ceo Etoa -. La loro assenza dal 2019 si è fatta sentire parecchio, ma il previsto ritorno nel 2024 consentirà di investire nuovamente nei servizi che questi clienti chiedono. Inoltre, i visti dovrebbero essere semplificati e rilasciati tempestivamente”. S. P.