Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cambiano i giochi politici e potrebbero modificarsi anche i destini dei manager che andranno a ricoprire da qui al 2020 le più alte cariche all’interno delle società pubbliche o partecipate dallo Stato.
In bilico il futuro di 400 poltrone che entro il 2020 porteranno altrettanti manager a ricoprire posizioni chiave in tutti gli ambiti dell’attività delle società partecipate dallo Stato.
In bilico 400 posizioni
Come riportato sulle colonne del Sole 24Ore, ci sarebbero 70 poltrone da assegnare a breve in una decina di società i cui vertici sono già scaduti. Fra le altre, quelle in Cdp Immobiliare e in Fondo Innovazione. Ed entro il prossimo anno, oltre 300 nomine andranno effettuate in una sessantina di società, tra le controllate dirette del ministero dell’Economia e le aziende controllate indirettamente. Fra le altre, Enav, Trenitalia e Rfi per il comparto turistico.
Il 'tormentone' Alitalia
Si comincia però da una poltrona tutta nuova, quella dell’amministratore delegato della Nuova Alitalia. Ferrovie dello Stato, capofila del salvataggio della compagnia, sta proseguendo nel confronto con Delta, Atlantia e con il Mef in direzione di un’offerta vincolante che andrà presentata entro il 15 settembre. Intanto, fra i profili selezionati dalla società Egon Zehnerd figurerebbero quelli di Alfredo Altavilla, ex numero due di Fiat Chrysler e dell’ex ad di Meridiana ed ex presidente di Enav, Roberto Scaramella. La scelta spetterà all’ad di Fs, Gianfranco Battisti (nella foto), ma i giochi sono ancora tutti aperti. Dal canto loro, le Fs dovranno nominare il presidente.
Le nomine attese nel turismo
I giochi in Alitalia non sono i soli a tenere banco in questo momento. In primo piano la futura dirigenza delle società quotate in Borsa, considerate in grado di garantire maggior prestigio e potere. Nel settore turistico si parla quindi di Enav, attualmente guidato da Roberta Neri, che nel 2020 dovrà rinnovare presidente, ad e cda, ma anche delle due principali controllate di Fs, Trenitalia e Rfi. I giochi sono aperti e comunque legati all’evoluzione della crisi di governo: se se il Pd dovesse tornare al comando potrebbero aprirsi nuovi scenari per i vertici di diverse grandi società pubbliche, con una maggiore possibilità di riconferma delle posizioni occupate attualmente.