Turismo alla prova dell’Antitrust. Il bilancio di un anno

Nuove tecnologie ma soprattutto sharing economy. Sono questi i due temi affrontati dal presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella nella relazione annuale inerenti in mondo del turismo. Un settore nel quale, ultimamente, l’Antitrust è intervenuto più di una volta, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’ecommerce.

Il nodo Booking.com
Tra i primi punti affrontati dal presidente, la questione Booking.com e la clausola 'Most Favored Nation'. Con un’azione contemporanea di Italia, Svezia e Francia il vincolo è stato modificato in tutti e 3 i Paesi. Risultato: “Dopo tale modifica il mercato ha registrato dinamismo e innovazione”, afferma il presidente. Il quale ha evidenziato anche che al fianco dei player consolidati “sono entrati nuovi e qualificati concorrenti e si sono sviluppate le offerte provenienti dai canali attivati dagli stessi alberghi”.

L’avanzata della sharing economy
Tra i fenomeni che negli ultimi tempi hanno inciso nel business del turismo, c’è sicuramente anche la sharing economy. E anche in questo settore è intervenuto l’Antitrust.

In particolare, l’Autorità italiana è intervenuta “per promuovere una regolazione che non blocchi lo sviluppo di piattaforme come Uber”, aggiunge Pitruzzella. Inoltre ha operato “utilizzando l’ampia strumentazione giuridica di cui dispone per ottenere la rimozione di regolazioni anticoncorrenziali”. Ad esempio, prosegue Pitruzzella, “l’Autorità ha impugnato davanti al giudice amministrativo il regolamento della Regione Lazio che ostacolava l’attività di piattaforme come Airbnb”.

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