Il commento del direttore
Remo Vangelista
In sordina o quasi. Il marchio richiama tempi passati, quando il trasporto aereo anche in Italia viveva una fase di espansione. In sordina, si diceva, perché in rete è comparso un annuncio di ricerca di personale di volo e di terra per Ati. Un nome che esperti e appassionati di aviazione conoscono bene.
Aero Trasporti Italiani, la sigla per esteso, di un vettore costituito a Napoli nel 1963 e che a inizio anni ’90 arrivò a mettere in pista oltre 30 aerei per poi venire inglobata all’interno di Alitalia nel 1994.
La storia ricomincia
Ora la storia potrebbe ricominciare, dopo che, in data 15 settembre 2020, il marchio è stato nuovamente depositato presso l’ufficio marchi e brevetti del Mise. Deposito effettuato da parte di Aeritalia Holding, gruppo guidato dal manager Cristiano Spazzali.
Un’operazione riavviata quasi 1 anno fa, che ora prova a muovere i primi passi concreti. Al momento, non sono chiare le date di avvio delle operazioni e le macchine a disposizione. Però l’annuncio apparso sul web appare chiaro, con la richiesta di personale che riguarda piloti, assistenti di volo e personale di terra "per l’avvio di una nuova compagnia aerea Ati”.
Una sfida ambiziosa in una fase dell’industria in cui anche le compagnie più solide hanno dovuto fare ricorso al sostegno dei vari governi.