Expedia nell’era dell’AI:
“Osserviamo l’evoluzione
per sfruttare il potenziale”

L'IA non smette di far tremare il mondo del travel e il progredire di questa tecnologia non fa che alimentare le preoccupazioni connesse soprattutto al futuro delle adv tradizionali e delle Ota.


Sulla questione è intervenuta Ariane Gorin, presidente e ceo di Expedia Group, mettendo sotto la lente d'ingrandimento ciò che occorre oggi per rimanere competitivi e rilevanti. Perché se è vero che questi nuovi strumenti possono semplificare l'esperienza d’acquisto dei consumatori, è altrettanto vero che la travel industry è un ecosistema complesso con molti, troppi, attori da armonizzare.


Pertanto, la mossa giusta è semmai quella di monitorare e studiare lo sviluppo dell'IA così da sfruttarne appieno il potenziale. Ne sono un esempio le logiche che supportano gli investimenti per comparire ai primi posti nei risultati di ricerca di Google, paradigmi strategici che in un domani non troppo distante potrebbero essere stravolti da un nuovo meccanismo introdotto dai motori di ricerca basati sull’IA. “Stiamo osservando con grande attenzione questa evoluzione per capire come dovremo adattarci”, sottolinea Gorin.


Vale lo stesso per il destino dell’IA nelle operations, ossia nella pianificazione e prenotazione dei viaggi. Expedia, come riporta skift.com, sta esplorando diversi altri utilizzi dell’IA che, secondo Gorin, possono offrire supporto in vari ambiti: dalla creazione di descrizioni per le case-vacanza da parte dei proprietari che registrano le loro proprietà su Vrbo all’assistenza agli inserzionisti nella scelta di testi e immagini di cui servirsi. Il tutto insieme a “molte altre cose che possiamo fare per rendere tutti più efficienti nel proprio lavoro”.

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