Sicurezza e alti costi
frenano l’IA nel turismo

Senza le garanzie di sicurezza, il mondo del turismo non vuole utilizzare l’intelligenza artificiale. Una recente indagine globale di Amadeus, “Navigating the future”, ha fotografato un rallentamento nell’adozione delle tecnologie generative da parte delle aziende turistiche, a causa di due criticità in particolare: il 35% delle direzioni d’albergo teme lacune nella sicurezza dei dati, mentre il 34% lamenta una mancanza di expertise e formazione nell’IA generativa.

Sono i primi e più significativi campanelli d’allarme emersi nel travel dalla fine del 2022, quando il lancio di ChatGPT ha dato avvio a un’affannosa corsa di massa, a seguito della quale il 51% delle imprese alberghiere è arrivato a integrare l’intelligenza artificiale generativa nella propria infrastruttura.

“I sistemi di IA vengono addestrati su grandi volumi di dati - ha rilevato il portale Statista - molti dei quali possono contenere informazioni personali sensibili. Questo finisce per chiamare in causa la seconda criticità, cioè la mancanza di conoscenze e preparazione per sostenere tale flusso adeguatamente”.

Lo scetticismo è rafforzato da ulteriori ragioni: il 33% dei direttori d’hotel riconosce di disporre di un’infrastruttura tecnologica non all’altezza della qualità dei dati, cui il 30% aggiunge preoccupazioni inerenti il rendimento dell’investimento, così come la scarsità di casi d’uso e la difficoltà a stimare il valore effettivo della tecnologia.

Ma non è tutto. Indice puntato pure sugli alti costi ricorrenti (29%) e sulla necessità di finanziare l’investimento iniziale (27%), in aggiunta alla mancanza di supporto da parte del top management una volta avviato il processo d’integrazione. Malgrado questo le aspettative di mercato restano alte, visto che il 46% degli intervistati continua a ritenere l’impiego dell’IA “priorità imprescindibile” del 2025, con picchi addirittura del 61% nell’area Asia-Pacifico.

Segno che, laddove i sistemi di protezione e aggiornamento risultino meglio sviluppati, l’integrazione fra tecnologia e personale continua a essere ritenuta un’aggiunta di valore altamente strategica.

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