Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Caraibi, si parte!”. È questo il nome della campagna che verrà lanciata a breve dai tour operator Astoi per sostenere l’area, dopo il passaggio dell’uragano Irma. Obiettivo, informare il mercato e soprattutto i turisti sull’operatività delle varie strutture e sulle reali condizioni dei servizi.
“Il passaggio degli uragani Irma e Maria - spiega il presidente di Astoi Nardo Filippetti (nella foto)- e il terremoto in Messico, come era naturale e fisiologico, hanno certamente prodotto una lieve contrazione della domanda, ora già in fase di ripresa”. Inoltre, la campagna vuole ricordare che, nelle isole maggiori (e più frequentate dai turisti) i danni sono stati limitati.
La situazione delle destinazioni
“In particolare - si legge nella nota diramata da Astoi - in Repubblica Dominicana, sono normalmente in attività le strutture ricettive presenti nelle principali aree turistiche del Paese, come Punta Cana/Bávaro, Samaná, Sosúa, Cabarete, Puerto Plata, La Romana-Bayahibe, Juan Dolio, Santo Domingo ed altre”.
Per quanto riguarda Cuba, “nella zona costiera dell’Avana, grazie ad azioni di recupero e ripristino tempestive, diversi alberghi, danneggiati solo in parte dall’uragano, hanno rapidamente riavviato le attività, così come nella zona di Varadero, a 100 km dalla capitale, le strutture sono già tutte in funzione e pronte a ricevere i turisti”. Insomma, i Caraibi sono pronti ad accogliere i turisti. Anche perché tutti gli aeroporti e i porti crocieristici, sottolinea ancora Astoi, sono regolarmente operativi.
Intanto, anche il comparto crocieristico conferma la fiducia ai Caraibi, con nuovi scali in arrivo per l’inverno, come Bonaire, Aruba, Curacao, Saint Vincent, Grenadine e Martinica.
Il Messico
Discorso a parte per il Messico: qui le recenti scosse di terremoto non hanno interessato direttamente lo Yucatan (l’area dove si concentra il 90% delle attività dei tour operator italiani), dove le attività turistiche non sono mai state interrotte. Le scosse hanno colpito un’area distante oltre 1.000 chilometri dall’area dove sorgono le località più gettonate come Cancún, Tulum e Playa del Carmen.
“Il comparto del turismo organizzato - afferma ancora l’associazione dei tour operator - è abituato a confrontarsi con eventi naturali non prevedibili ed è strutturato per affrontarli. In caso di crisi legate all’attualità o di calamità naturali, come in questo caso specifico, gli operatori sono stati pronti a mettere in sicurezza le infrastrutture e a tutelare l’incolumità dei clienti. Inoltre, avendo attuato da tempo una politica di diversificazione del prodotto, i tour operator hanno comunque tempestivamente offerto valide alternative in sostituzione ai clienti che desiderassero un cambio destinazione”.
Le iniziative in campo
“Abbiamo voluto supportare l’area dei Caraibi con un’azione forte e congiunta che ci vede uniti con un unico obiettivo - sottolinea ancora Filippetti -, anche se con diverse modalità”. Molteplici le iniziative che verranno messe in campo per sostenere i flussi verso i Caraibi, una delle aree che negli ultimi anni ha conquistato un ruolo di primo piano per il business dei tour operator e più in generale per il comparto del turismo organizzato. “Le azioni commerciali e di marketing saranno personalizzate - prosegue il presidente di Astoi -, ma avranno tutte la medesima finalità: sostenere i Caraibi attraverso proposte molto incentivanti, che avranno validità solo per un breve periodo, considerato che si tratta di una destinazione storicamente molto amata dagli italiani. Infatti, le prenotazioni per l’ultimo dell’anno stanno già facendo registrare il tutto esaurito”.