Kuda Tour Operator al lavoro sul 2021. Brunamonti: “Tornerà la voglia di viaggiare”

In 42 ani di carriera nel mondo del turismo, Giancarlo Brunamonti (nella foto), general manager di Kuda Tour Operator, non aveva “mai assistito a una crisi di questa portata. Inutile sperare in una ripartenza veloce, soprattutto per chi, come noi,  propone viaggi a lungo raggio. Al momento è complicato prevedere l’evoluzione futura anche perché il turismo sarà sicuramente uno degli ultimi settori a riprendersi”.

Cambiano le regole
Il manager sottolinea infatti come “Per far ripartire una meta sia necessario garantirne la sicurezza totale, che va di pari passo con la possibilità di disporre di un vaccino idoneo”.
Un fattore positivo riguarda la coesione di una categoria che, nella crisi, “sembra aver riscoperto un’unità di intenti impossibile fino a pochi mesi fa”.

Il t.o. al lavoro
Al momento, in casa Kuda si lavora in smart working per garantire ad agenzie e clienti la massima assistenza sul fronte delle prenotazioni da annullare o spostare. “Per quanto riguarda in particolare i gruppi, nella maggior parte dei casi ci è stato chiesto di posticipare la data di partenza da ottobre in poi”. Pochi problemi invece sul fronte dei rimpatri dei clienti. “Già da gennaio avevamo percepito un clima pesante; l’emergenza era nell’aria e per questa ragione avevamo cercato di essere più cauti prima di far partire nuovi clienti. Fortunatamente, a inizio anno avevamo già in casa una buona mole di fatturato sulla stagione invernale”.

I nuovi progetti
Oltre che sulle riprotezioni, Kuda è al lavoro su nuovi progetti, da realizzarsi in collaborazione con le dmc locali con le quali il t.o. collabora da anni. L’operatore sta inoltre mettendo a punto una serie di strumenti tecnici ed economici per sostenere il lavoro delle agenzie, ma “Verranno presentati quando le condizioni di mercato saranno più stabili e certe”.

La ripartenza
“La ripartenza comincerà probabilmente dall’Italia, ma non per questo abbiamo intenzione di andare ad ampliare la nostra programmazione in un’area che non è per noi strategica e sulla quale non siamo specializzati. Stiamo invece lavorando già sul 2021, anche perché il turismo dovrà aprirsi a scenari completamente nuovi”. Brunamonti fa riferimento alle diverse politiche delle compagnie aeree, alla qualificazione sanitaria e alla sanificazione necessarie prima di organizzare tour e pernottamenti, a un nuovo equilibrio fra domanda e offerta.

I tempi da rispettare
“Una valutazione più precisa sul futuro potrà essere fatta da qui a un paio di mesi – aggiunge – e tutto è congelato realisticamente  fino a settembre. Questo non vuol dire che al termine della crisi non si potrebbe assistere a una forte ripresa dei viaggi. Penso ad esempio a matrimoni e lune di miele, annullati ora per necessità ma sicuramente da riprogrammare l’anno prossimo”.

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