Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il rientro dalla crisi pandemica non deve arrestare la spinta alla digitalizzazione. Per gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, riunitisi nel tradizionale convegno annuale per l'analisi dei dati di ricerca 2021, l'urgenza di innovare servizi e prodotti è cresciuta in Italia del 78%, così come l'impegno dei vertici aziendali e politici (+68%) e la collaborazione interna alle imprese (+63%).
“Sono dati molto confortanti - ha ammesso Mariano Corso, full professor del Politecnico di Milano -, ma mostrano anche che la tendenza rischia di indebolirsi col graduale ritorno a una normalità sanitaria (possibile calo del 10%). È dunque fondamentale che la Pubblica Amministrazione accompagni in questo processo sia le grandi imprese, che le piccole e le startup, dove l'accelerazione digitale in fase pandemica ha inciso per il 26%, contro il 66% fra le grandi, lasciando prevedere un +4.2% nella crescita complessiva del budget ITC 2022”.
Priorità comune sarà l'information security, con maggior attenzione verso big data e sistemi gestionali per le grandi, industria 4.0, cloud e digital marketing per le più piccole. Per Mauro Minnea, capo Dipartimento per la Trasformazione Digitale, “l'adozione di cloud per l'interscambio dati (investimento di 1 miliardo di euro) dovrà coinvolgere il 75% delle imprese entro il 2030, mentre 195 milioni di euro saranno destinati a sviluppare competenze digitali nell'80% della popolazione”.
Alberto Caspani