Burgio, Alpitour World “Sicurezza e personale fra le priorità da affrontare”

Preoccupato dell’immagine che l'Italia dà all’estero: il presidente e amministratore delegato di Alpitour World, Gabriele Burgio, sottolinea come, al tempo dei social “Le informazioni girino velocissime”, rischiando di veicolare una visione non rispondente alla realtà.   

In un’intervista rilasciata a La Stampa, il manager si riferisce a titolo di esempio alla cattiva fama acquisita dalla zona intorno alla stazione Centrale di Milano, arrivata anche in Spagna. “Nel mondo cresce la percezione che Milano stia diventando sempre più pericolosa. E questo allontana i turisti. Così come non aiutano le difficoltà a trovare i taxi e i problemi a pagare con carte di credito e bancomat”.

Secondo Burgio quindi è necessario “proteggere il turismo. Il mondo è cambiato, sullo scenario globale di sono affacciate mete che neppure esistevano 20 anni fa e che fanno della sicurezza il loro fiore all’occhiello. Il nostro settore è in mano a migliaia di professionisti che impiegano anni a conquistare un cliente e rischiano di perderlo in un attimo. Vanno tutelati”.

Burgio solleva pii il tema della carenza di personale. “Potremmo investire parte dei fondi del Pnrr nell’immigrazione, con piani di formazione dedicati a questo”.
E ancora, “Lo scorso anno mancava il 30% del personale; quest’anno un po’ meno. Purtroppo il costo del lavoro degli stagionali è troppo alto e quindi gli stipendi proposti sono bassi. Il Governo ha detto di voler intervenire. Speriamo sia possibile al più presto”.

Fra gli altri temi sul tappeto, ce n’è poi uno particolarmente caro al presidente, che riguarda la  frammentazione dell’hotellerie italiana: “Per essere forti servono catene in grado di garantire efficienza. Noi ci stiamo investendo, come dimostrano i 5 nuovi hotel del nostro marchio VRetreats, ma in Italia è complicato crescere. Le banche sono meno partecipi della vita aziendale e finanziano i bilanci, mai i progetti”.

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