Italiani in viaggio secondo Paypal: più attenzione alle spese

Prenotazioni in impennata, ma una maggiore attenzione alle spese. Se inflazione e incertezza economica non hanno rallentato la voglia di viaggiare degli italiani, sono cambiate le esigenze di chi viaggia e cresce l’attenzione ai prezzi.

Lo conferma una ricerca commissionata da PayPal: negli ultimi 18 mesi si è riscontrata un’impennata nelle prenotazioni di viaggi, ma è anche in crescita l’attenzione alle spese: l’83% degli intervistati dichiara di prestare maggiore attenzione al costo di un viaggio rispetto al passato. Un’attenzione che non rallenta le spese: il 41% dei consumatori concorda che potrebbe ridurre il numero di viaggi, ma non il loro costo.

Secondo la ricerca, la possibilità di lavorare da remoto ha reso più facile che mai viaggiare e al contempo lavorare in tutto il mondo, portando a un aumento dei nomadi digitali e a un profilo di viaggio misto: il “workation”. Il 58% degli intervistati viaggia da due a tre volte l’anno, il 9% viaggia da quattro a cinque volte, il 6% viaggia più di cinque volte l’anno. Questa tendenza non mostra segni di rallentamento: sempre più viaggiatori ritengono che conciliare lavoro e vacanza sia più efficiente e conveniente.

Altro tema è quello della sostenibilità: rimane una caratteristica importante per il settore dei viaggi, con 3 consumatori su 5 che tengono conto dell’impatto ambientale del loro viaggio al momento della prenotazione, utilizzando alternative di viaggio più sostenibili, qualora sia possibile

La prenotazione semplice
Lo studio di Paypal evidenzia, inoltre, come 4 consumatori su 5 (81%) affermino che, al momento della prenotazione, tendano a scegliere le opzioni che comportano il minor carico di stress durante il viaggio.  

In tutti i mercati analizzati, gli ostacoli più significativi per le prenotazioni di viaggi online derivano dalle recensioni e dalle esperienze negative dei clienti: il 53% ha affermato che le recensioni negative li hanno scoraggiati a prenotare; il 40% ha citato la scarsa reputazione del brand; il 38% ha citato esperienze negative di amici e familiari.

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