Travel Angels,
la sorpresa
partita dal Friuli

“Siamo veramente nati nel soppalco di casa mia. E quando vengono i commerciali in sede ricordiamo quando per le nostre prime presentazioni venivano a casa. Poi siamo passati a un co-working, poi ancora a una sede di 200 metri quadrati e ora ne cerchiamo una di 300 metri quadrati e ricerchiamo nuove persone da inserire”. L’evoluzione di Travel Angels raccontata dalla sua fondatrice, Deborah Rainis, sembra ricalcare le leggendarie storie delle startup d’oltreoceano partite dai garage.

La rete di consulenti di viaggi basata a Udine, che lo scorso febbraio ha realizzato la sua prima convention, sta crescendo rapidamente - ora conta 80 consulenti distribuiti in tutta Italia - e macinando risultati importanti. Ma, nonostante sia una realtà giovane e lontana dalla ‘Milano che fattura’, sembra reggere bene la pressione dei grandi numeri: “Teniamo botta in maniera clamorosa”, dice Rainis, sottolineando però che è tutto merito della terra natia: “Perché siamo friuliane. E la nostra determinazione friulana ha fatto sì che riuscissimo a tener testa anche a crescite a tripla cifra, come quella registrata a gennaio 2024, periodo in cui il partito ha raggiunto 1 milione di euro contro le poche decine di migliaia del ‘23”.

Lo storico pragmantismo del nord est e il background nel settore di ogni singolo membro del team sembrano aver forgiato Travel Angels. “Sostenere questa crescita è sfidante. Non so quanti imprenditori scafati riuscirebbero a tenere testa a tutto questo. Il nostro staff ha fatto quadrato. E devo dire che ho avuto la fortuna di essere riuscita a creare uno staff che regge lo stress”.

La pressione è comunque compensata da un trend più che positivo. “Tra gennaio e febbraio la crescita è stata dell’80/90 per cento sul ‘23 - precisa Sandra Ferino, comunicazione e marketing dell’azienda -. Nel primo trimestre 2024 abbiamo registrato 5 milioni di venduto, mentre solo nel 2022 avevamo raggiunto 7 milioni in un anno. E il dato significativo è che il venduto non comprende ancora l’estate”.

Segnali che fanno ben sperare per l’intera annata: “Sulla base dei numeri che abbiamo - stima Rainis -, chiuderemo intorno ai 13 milioni”.

Quanto al lungo periodo, Travel Angels mantiene i piedi ben saldati a terra e non sembra badare troppo alle attenzioni dei big, stuzzicati dalle performance, anche perché, racconta la manager, “prima di lanciare Travel Angels mi sono proposta ad aziende quotate per proporre le mie idee e non mi hanno considerata” e perché, aggiunge scherzando, “se avessi pensato di creare un franchising sarei piena di soldi a Miami”. Tuttavia, l’azienda si lascia aperta alle possibilità e “alla condivisione”, perché in questo mercato “insieme si va più lontano”.

Per il momento la concentrazione è massima sul far crescere quanto di buono si è costruito fino a oggi. E ora che i numeri girano, rivela Rainis, “iniziamo a pensare a investimenti che prima sembravano troppo ambiziosi”, con la speranza di trovarsi tra qualche anno “in un ufficio più grande, con qualche idea in più”, educando i clienti “a percepire il valore di affidarsi a un professionista”.

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