Il commento del direttore
Remo Vangelista
La questione B737 Max continua a tenere banco. Per American Airlines, che di Boeing di questo modello ne possiede 24, la prima necessità subito dopo lo stop forzato è stata quella di riconfigurare l'intero network utilizzando il resto della propria flotta.
"Abbiamo fatto in modo di rispettare la programmazione che avevamo già pubblicato, ma negli ultimi mesi alla fine abbiamo dovuto cancellare ugualmente molti voli - spiega Tom Lattig (nella foto), managing director Emea sales della compagnia -. Fino a quando non avremo la certezza che i 737 Max potranno decollare di nuovo, stiamo provando a essere proattivi cancellando gli operativi con molto anticipo così da non impattare sui passeggeri ed evitare loro spiacevoli inconvenienti last minute".
Piani fino al 3 settembre
Al momento le cancellazioni programmate arrivano al 3 settembre, ma le prospettive non sono delle più rosee. A oggi, infatti, è molto probabile che la messa a terra degli aeromobili andrà oltre l'autunno. "Siamo veramente speranzosi di poter ricominciare a volare il prima possibile con i 737 Max - continua Lattig -. Per la flotta di American Airlines si tratta soltanto di poche unità su un totale di circa mille aerei, una piccola percentuale dunque. Nonostante ciò, abbiamo dovuto annullare comunque un centinaio di voli al giorno".
La fiducia in Boeing però non manca, ci si augura infatti che non appena verranno realizzate tutte le modifiche necessarie e la Faa (Federal Aviation Administration), insieme ad altre organizzazioni internazionali, ne certificherà lo stato ottimale, si potrà tornare a pieno regime.