Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sostenibili, educativi, ma anche sempre più concentrati e social. Sono i viaggi del 2020 così come li interpreta Preferred Hotels & Resorts, che ha tracciato un quadro dei trend emergenti per il prossimo anno.
L’accezione green del viaggio sarà imprescindibile per i player di settore considerando che, come spiega il ‘Sustainable Travel Report’ di Booking.com, il 58% dei viaggiatori eviterà di visitare una destinazione se dovesse influenzare negativamente la vita degli abitanti del posto.
“I brand del settore alberghiero che dimostrano concretamente di limitare l’impronta sociale e ambientale vedranno maggiore fidelizzazione” afferma Michelle Woodley, presidente di Preferred Hotels & Resorts. Dal canto suo il brand ha lanciato da anni il programma Giftts (Great Initiatives for Today’s Tomorrow’s Society), che riconosce e premia gli impegni degli alberghi in termini di servizio alla comunità, formazione, filantropia e aspetto green.
Il viaggio di formazione
Ma non c’è solo la sostenibilità ambientale tra le necessità dei nuovi viaggiatori. Tra i fili conduttori del travel nel 2020 ci sarà anche l’aspetto formativo del viaggio che, così come lo descrive il Transformative Travel Council, sarà intrapreso intenzionalmente “per crescere, imparare e sviluppare nuovi modi di essere e di interagire con il mondo”. Siano emozionali, fisici o spirituali, i viaggi rappresentano dunque un mezzo per cercare di crescere e diventare una versione migliore di se stessi.
La riscoperta delle città minori
Sempre legata alla sostenibilità ambientale, nell’ottica di contribuire a ridurre l’overtourism, è la tendenza a viaggiare nelle città minori. “Grazie a questo trend - sostiene Robert Van Ness, Executive Vice President, America di Preferred - destinazioni come Guadalajara in Messico, Suzhou in Cina, Milwaukee in Wisconsin Usa, Porto in Portogallo, Belfast in Irlanda del Nord e altre mete, vedranno crescere il numero dei visitatori nel 2020”.
Microvacanze e 'Insta-turismo'
Altra tipologia di turismo che si sta facendo spazio è quella della microvacanza, tipica dei manager Millennial che, a causa del poco tempo a loro disposizione, sostituiscono le tradizionali vacanze con piccoli break. Le microvacanze infatti, sono definite come uno stacco di durata inferiore a quattro notti.
È invece una tendenza che, invece, riguarda maggiormente la Generazione Z quella del cosiddetto ‘Insta-turismo’, che fa di Instagram la fonte di ispirazione per i viaggi. L’importanza del social nella scelta di una destinazione si concretizza in un dato, fornito da National Geograpich: oltre 500 milioni di utenti condividono in media 85 milioni di foto al giorno. Da un recente studio di Amadeus, poi, risulta come il 40% degli utenti di Instagram, sotto i 33 anni, l’abbia indicato come fattore decisivo nella scelta della vacanza.
Il segmento lgbtq
Con 25 Paesi in Europa e in America che riconoscono legalmente le unioni civili, cresce
anche l’attenzione al segmento dei viaggi in famiglia lgbtq. Secondo un recente report della società Community Marketing & Insights, specializzata in ricerche di mercato lgbtq, l’85% dei genitori lgbtq con figli minori ha fatto una o più vacanze di famiglia nell’ultimo anno. Sempre più coppie lgbtq scelgono di formare una famiglia e gli agenti di viaggi e i tour operator devono organizzarsi per affrontare le esigenze, la privacy e la sicurezza di questi nuclei.
“Il nostro programma Preferred Pride - spiega a questo proposito Rick Stiffler, Senior Vice President, Leisure Sales e ambasciatore Preferred Pride - offre da una parte formazione a oltre 300 hotel, resort e residence di lusso che si rivolgono alle famiglie lgbtq, dall’altra pacchetti dedicati ai viaggiatori lgbtq negli alberghi aderenti”.