Il commento del direttore
Remo Vangelista
A pochi giorni dall’entrata in vigore del Cin, il Codice Identificativo Nazionale per gli immobili destinati agli affitti turistici, il Ministero del Turismo stila un primo bilancio sulle richieste arrivate da tutto il territorio nazionale.
Dal 3 settembre a ieri (ovvero in una settimana lavorativa) sono 104mila i codici rilasciati. “Un traguardo importante, che fa seguito alla fase sperimentale, nel corso della quale erano stati emessi in poco più di due mesi il 10% dei Cin concessi ad oggi, con Regioni e Province Autonome che entravano a regime di settimana in settimana”.
I numeri del Mitur arrivano a pochi giorni dall’allarme sulle adesioni alla Banca dati, secondo cui meno del 14% delle strutture avrebbe richiesto il codice.
“10mila codici al giorno”
“Abbiamo attivato due call center, che, pienamente operativi, processano 400 telefonate al giorno, e ogni giorno il dicastero emette una media di 10 mila CIN – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanchè –. Dopo gli ottimi riscontri ottenuti nella prima fase, l’entrata a regime della Bdsr (la Banca Dati Strutture Ricettive, ndr) conferma un altissimo tasso di adesione: così, l’industria turistica italiana procede a passo spedito nella direzione della legalità e della piena trasparenza per gli utenti, favorendo l’emersione del sommerso e dell’evasione fiscale, nonché garantendo una maggior qualità dei servizi offerti ai turisti”.
L’obiettivo del Cin è infatti quello di fare da argine all’abusivismo, creano un ‘archivio’ delle strutture. Le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere hanno l’obbligo di richiedere il CIN per potersi pubblicizzare; resta inoltre valido il Codice Regionale (nelle aree in cui è previsto) per la prestazione del servizio.