Il commento del direttore
Remo Vangelista
Punta dritto sul mercato indiano la prossima espansione di Accor. A raccontare il futuro del gruppo è il ceo Sébastien Bazin nel corso di ILTM, la fiera del lusso che si sta svolgendo a Cannes.
“Gli americani cercano i brand americani; i cinesi cercheranno i brand cinesi. Per tutto il resto del mondo c’è Accor” dice fra serio e faceto.
In realtà, prosegue esplicitando i suoi piani, il gruppo Accor guarda con fortissimo interesse al mercato indiano. “C’è una motivazione demografica, di crescita della popolazione, e una economica. I due terzi della popolazione fanno parte di quella middle classe che sta diventando sempre più affluent e che nei prossimi 5-7 anni vorrà viaggiare. Andranno verso Est, e noi siamo forti in Asia, e verso Ovest, con Medio Oriente, Africa e ovviamente Europa dove siamo competitivi”.
Gli investimenti su treni e yacht
Proprio per rispondere a questa middle class più ricca, non solo indiana, ma internazionale, Accor ha sviluppato la sua presenza in Ennismore, il gruppo proprietario di 17 brand lifestyle che hanno come mission quella di creare strutture fortemente aperte alle comunità locali. “I nuovi viaggiatori cercano quello, e noi possiamo darglielo con grande facilità”.
Le ultime scommesse di Accor sono però gli investimenti sui treni di lusso e sul prodotto yacht. “Abbiamo pensato di non chiedere al cliente di venire da noi a fare esperienza del nostro prodotto, ma di portare il prodotto direttamente dal cliente”. L’obiettivo, quindi, è far nascere prodotti che si muovono. Treni, yacht. Non aerei “per una questione di scelta sostenibile”, ma l’idea è proprio quella di configurare il prodotto albergo come uno strumento che porta il viaggiatore fino a destinazione. E a chi argomenta che 7 milioni di dollari per una settimana a bordo dello yacht Accor è una cifra considerevole, Bazin risponde paragonando l’esperienza a quella di un defilee di moda. “Sapete qual è il costo di un defilee? Da 50 a 70 milioni di dollari per 20 minuti di show”.