Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Abbiamo perso circa i due terzi delle presenze, cioè quasi 10 milioni tra stranieri e italiani, rispetto al 2019”. Così Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, alza il velo su un’estate particolarmente difficile per la regione.
L’unico periodo positivo si è registrato nelle settimane centrali di agosto, quando l’occupazione delle camere ha toccato il 70/80%, rispetto al 30% di luglio.
A settembre, spiega Manca a l’unionesarda.it, “complice anche il caos mediatico sui test obbligatori per chi sarebbe dovuto arrivare in Sardegna, non si è arrivati neppure al 30% e gli hotel hanno iniziato a chiudere per mancanza di prenotazioni”.
Il crollo degli stranieri
La mancanza del mercato straniero si è fatta sentire: le presenze sono passate dal 51% del 2019 al 7% (da 8 milioni a 700mila).
A limitare i danni il turismo nazionale: le presenze sono passate dal 49 al 28% (da 7,5 milioni a 5 milioni).
Pesanti le ricadute a livello occupazionale. L’impiego nel settore è crollato infatti del 70%.